L’Italia torna a casa dagli EuroTeam 2017 di Lille con 6 medaglie, un pass per i Mondiali di Londra, un capitano in infermeria e nessuna vittoria individuale su 40 gare in programma. Gli azzurri chiudono settimi in classifica con una spedizione fatta da qualche luce con le prove di Fassinotti e Trost nell’alto e alcune cadute inaspettate, come il decimo posto di Darya Derkach nel triplo.

SALTO IN ALTO: VOTO 7

Il ritorno di Marco Fassinotti e quello di Alessia Trost sono tra le pagine più brillanti scritte dagli azzurri nella Coppa Europa 2017. L’atleta piemontese torna sulla pedana dopo oltre un anno di assenza in Nazionale e sembra poter coronare subito il sogno di una vittoria. La beffa arriva proprio sul finale, con il francese Hanany che supera l’asticella del 2,26. Fassinotti resta comunque da applausi, con una prova che lo ha visto superare al primo tentativo la misura di 2,22 e guardare gli avversari cedere il passo, fino a quell’ultimo salto. Il secondo posto conquistato sembra però promettere un ritorno in grande stile, ora ci sarà solo da controllare che non ci siano problemi al piede di appoggio dopo il fastidio avvertito in gara. La saltatrice friulana torna invece a divertirsi in pedana e il suo 1,94 ne è la dimostrazione. Dopo un anno di cambiamenti e nuovi inizi ecco che Alessia riesce a centrare il bronzo, migliorando di 3 centimetri il suo record stagionale, ma ancora più importante raggiunge la misura di qualificazione per i prossimi mondiali di Londra. L’azzurra non è ancora nella sua forma migliore, ma i progressi sono incoraggianti.

CONFERME SU PISTA

Le altre quattro medaglie italiane sono quelle ottenute negli 800m da Giordano Benedetti e Yusneysi Santiusti, Yadis Pedroso nei 400hs e Davide Re nei 400m. Il velocista azzurro manca davvero per un soffio, appena 6 centesimi, il tempo di qualificazione per i mondiali, ma è tuttavia riuscito a segnare due tempi sotto i 46 secondi nelle due gare corse in meno di 24h di distanza. Continua a confermare invece il suo ottimo momento Yadis Pedrosa che ancora una volta scende sotto il minimo per Londra, ma aveva comunque già ottenuto il pass. L’azzurra oltre alla soddisfazione di un argento segna anche il suo season best in 55.39. Buone le prestazioni e la lettura gara dei mezzofondisti azzurri. Benedetti sperava di riuscire a tagliare per primo il traguardo e fare il bis della vittoria del 2015, ma ha dovuto cedere il passo sul finale, in una gara che si è accesa solo al secondo giro. La Santiusti mostra grande capacità di lettura delle avversarie e delle tattiche, unica pecca forse quella di aver speso un po’ troppe energie nell’ultima curva e sul rettilineo non può nulla contro l’attacco dell’ucraina Lyakhova.

CALA IL SIPARIO

L’ultimo giorno di gare vede purtroppo Fabrizio Donato abbandonare prima del tempo la pedana del salto triplo. Dopo un primo salto di riscaldamento a 15,98 il capitano della spedizione azzurra atterra nella sabbia e si tocca la gamba destra, una smorfia di dolore che lo lascia immobile mentre scorre il tempo e la sensazione che qualcosa non va si fa strada nella mente dei presenti e dello stesso Donato. Quando si rialza e raggiunge piano la panchina non ci sono più dubbi, il capitano si riveste e lascia la gara. Nei prossimi giorni si attendono i risultati degli esami. Se la sfortuna compromette il salto di Donato si deve capire cosa è mancato invece a Darya Derkach. Una prestazione al di sotto delle capacità dell’azzurra che non supera i 13,37 e la fanno chiudere decima una gara che ha visto trionfare la greca Papahristou a 14,24. Un’altra delusione inaspettata arriva dall’asta con Sonia Malavisi che non va oltre l’asticella dei 4,00 e chiude come la Derkach in decima posizione.

DOMINA LA GERMANIA, NESSUNA VITTORIA PER L’ITALIA

È la Germania a vincere la Coppa Europa 2017 di atletica leggera, festeggiando così il terzo titolo da quando la competizione è stata ribattezzata come Campionato Europeo per Nazioni, prima del 2009 infatti la classifica era divisa tra uomini e donne. I tedeschi si sono imposti in ben 7 gare, salendo sul podio in 23 occasioni sulle 40 in programma. L’Italia ha invece chiuso settima perdendo due posizioni rispetto alla prima giornata, con sei medaglie e nessuna vittoria nelle 40 gare in programma. Come sempre non sono solo i numeri a parlare, forse però un ascolto ai numeri lo si dovrebbe dare ogni tanto, per capire come mai si arrivi spesso ad un passo da un risultato, senza raggiungerlo.

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Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

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