L’ Italia targata Meo Sacchetti e senza le “stelle” batte Olanda e Romania e accede, con quattro vittorie su quattro, alla seconda fase del cammino delle qualificazioni verso Cina 2019. Le due ultime prestazioni sono state convincenti sia sul piano del gioco, molto sacchettiano, sia soprattutto sulla fiducia e la condizione fisica e mentale dei giocatori.

La Nazionale italiana prima di una partita.

Polonara e Sacchetti prima di una partita con la Nazionale (fonte: pagina facebook lega basket).

La giovane Italia accede alla seconda fase delle qualificazioni

Dopo le due recenti partite contro Olanda e Romania, viene spontaneo chiedersi se il futuro reinserimento delle “stelle” che giocano in NBA o nelle blasonate squadre Europee ( e che a differenza di qualche squadra italiana, lottano e giocano per davvero in Eurolega) possa compromettere la perfetta chimica di squadra fin qui dimostrata. I ragazzi di coach Meo giocano senza pressioni, interne od esterne, almeno così sembra in apparenza e producono un basket fluido, dinamico e tendente a concludere le azioni sin nei primi secondi d’attacco. Istinto, molto, ma anche molta velocità di pensiero e voglia di fare e raggiungere i giusti traguardi che la Nazionale e i suoi tifosi, da tempo sognano. Contro la Romania sono bastati dieci minuti ed un 58% al tiro per indirizzare la partita sul 101 a 50 finale che ha davvero dell’incredibile. Prestazione di dominio assoluto, anche quella contro l’Olanda, seppure più contenuta nel punteggio per un 80 a 62 finale, dove forse gli Azzurri hanno giocato con il freno a mano più tirato. Sarà anche vero che queste due squadre, lente e senza grossi e costanti talenti, non sono la Russia, Francia, Spagna e altre grandi nazionali, ma sono sempre partite di basket giocato e, su questo aspetto, l’Italia di Meo non molla e lo dimostra davvero. Tutti i suoi interpreti hanno apportato un mattoncino alla causa: su tutti Della Valle e Abass, due giocatori completamente trasformati in maglia azzurra, soprattutto quest’ultimo. AdV è vero che già a Reggio Emilia sta tirando avanti la squadra quasi da solo, ma qui in Nazionale è servito da un play che sa come innescarlo e sa prendersi i suoi momenti con intelligenza ed estrema fiducia in se stesso e nei propri mezzi. Con l’Olanda 22 punti, ma il suo record arriva con i 29 punti contro la Romania. Per Abass, la Nazionale, purtroppo, è l’unico palcoscenico che lo sta davvero mettendo in mostra e dove, forse, riserva tutta la sua cattiveria agonistica (assieme a Pascolo) per il poco o quasi nullo spazio che Milano gli riserva (una assurdità). Contro l’Olanda ne fa 13, ma è sempre presente e ci mette tutta la sua forza fisica ed intensità nel corso della partita; anche tenerlo in panchina è una impresa. Altre due piacevoli conferme sono Flaccadori (10 contro l’Olanda) e Michele Vitali (record contro la Romania: 16 punti), oltre a Burns (un leone), Luca Vitali (un bel play) e Ariel Filloy ( non deve andare a Milano). Infine, un plauso va fatto a tutto lo staff tecnico e alla voglia e dedizione al lavoro di coach Sacchetti, per cui, forse una rarità in Italia, è legittimato a convocare in squadra suo figlio.

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Nato a Cremona nel 1992, laureando in Giurisprudenza a Pavia. Sono un tifoso e appassionato di basket, soprattutto la Serie A1 italiana, con uno sguardo anche alla lega femminile. Cercherò di fare il punto del campionato giornata per giornata.

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