Dopo più di un mese di regular season, cominciano a delinearsi in maniera più precisa le forze in campo in NBA. A sorpresa, i Los Angeles Clippers con Danilo Gallinari ma guidati da Tobias Harris sono in testa alla Western Conference. In difficoltà i San Antonio Spurs, squadra di Marco Belinelli.
NBA, GALLINARI: I CLIPPERS SONO LA SORPRESA DELLA STAGIONE
Prima che cominciasse la stagione, nessuno avrebbe scommesso sui Los Angeles Clippers per via di vari fattori: scorso anno viene scambiato Blake Griffin, decimo posto e niente playoff, via anche DeAndre Jordan in estate. Le stelle e i senatori della squadra non ci sono più e tutto sembra indicare che ci sarà un processo di rebuilding. Ma così non è perché i Clippers possono puntare su Tobias Harris, ottenuto proprio dallo scambio di Griffin dai Detroit Pistons, che in questa prima parte di stagione si sta comportando da vero All-Star. È in particolar modo merito suo se i Clippers guidano l’Ovest con il record di 14-6.
A rendere magico l’inizio di questi Clippers non c’è solo lui ma anche l’azzurro Gallinari che sembra rinato. Certo non è il Gallo del pre-infortunio a Denver ma rimane un cestista dalle qualità eccellenti se in forma. Sta alternando partite di ottimo livello a partite più mediocri. Piccolo esempio: il 17 novembre concretizza una prestazione da 28 punti (64% al tiro, 9/14 al tiro, 5/7 da tre), 3 rimbalzi e 2 assist contro i Brooklyn Nets (vittoria 127-119) mentre nell’uscita successiva contro gli Washington Wizards (sconfitta 125-118) colleziona solo 3 punti sbagliando tutti i tiri dal campo.
L’ultima partita giocata da Gallinari è stata quella di stanotte contro i Phoenix Suns e ha realizzato nuovamente 28 punti prendendo anche 10 rimbalzi per la prima doppia doppia stagionale. Nella notte tra oggi e domani i Clippers scenderanno ancora sul parquet e avranno la possibilità di continuare la streak di vittorie affrontando i Sacramento Kings.
NBA, BELINELLI: LE DIFFICOLTÀ DEGLI SPURS
L’anno scorso era un continuo susseguirsi di notizie su Kawhi Leonard che voleva andare via da San Antonio, finti infortuni e tanto altro. In estate è stato finalmente scambiato ai Toronto Raptors e gli Spurs sono finalmente liberi dal peso di avere a roster un giocatore che lì non vuole starci. Quindi spazio alle nuove leve per dar vita a un nuovo ciclo vincente ma la sfortuna colpisce la squadra allenata da coach Popovich. Due infortuni che rendono più che problematica la stagione degli Spurs: prima Lonnie Walker poi Dejounte Murray. Ci sarebbe anche quello di Derrick White ma è stato meno grave dei due precedenti.
Intanto è tornato Marco Belinelli che qui aveva vinto l’anello nel 2014, primo italiano a vincerlo. Tornato per insegnare la cultura Spurs ai giovani oltre che per offrire un dignitoso servizio da panchinaro alla corte di Gregg Popovich. Ma non basta lui per portare a casa i risultati. Il record al momento è addirittura in negativo (10-11) e a Ovest stanno facendo peggio solo Utah, Houston e Phoenix. Il Beli sta facendo il suo quando può anche se ogni tanto il suo apporto influisce pure in negativo.
Nella sconfitta interna contro Memphis ha segnato un punto e nel tabellino ha aggiunto solo una palla persa. In generale non sta tirando con percentuali alte (35% dal campo) però sta viaggiando su quasi dieci punti di media. Infatti, nella disfatta di ieri contro Minnesota ha segnato 11 punti ma ha tirato col 27%. Sono questi i numeri e le percentuali che Belinelli sta registrando. Servirebbe una svolta per migliorare sia la propria stagione che quella degli Spurs.
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