Basket, NBA. Continua l’avventura playoff degli azzurri Danilo Gallinari e Marco Belinelli, impegnati nella postseason, rispettivamente, con Los Angeles Clippers e San Antonio Spurs.
Basket, NBA 2019: le prime gare dei playoff
Si sono concluse le prime due gare del tabellone dei playoff della NBA, il massimo campionato di pallacanestro al mondo. E, nonostante si siano disputati soltanto i primissimi match del primo turno, le emozioni, così come i colpi di scena, non sono mancati. A cominciare dalla Eastern Conference, dove Orlando Magic e Brooklyn Nets sono riusciti in gara-uno a battere, rispettivamente, la seconda e la terza testa di serie, i Toronto Raptors e i Philadelphia ’76, 104-101 e 111-102.
Densi di spettacolo, finora, anche i playoff della Western Conference, dove i San Antonio Spurs di Marco Belinelli sono riusciti a battere i Denver Nuggets, seconda testa di serie dell’Ovest, 101-96 in gara-uno. E dove i Los Angeles Clippers di Danilo Gallinari si sono imposti, 135-131 nella seconda partita in trasferta alla Oracle Arena, sui campioni in carica, anche quest’anno favoritissimi per la corsa all’anello, i Golden State Warriors.
Clippers e Gallinari nella storia: 1-1, dopo una straordinaria rimonta
“È tutto l’anno che Steph Curry ci distrugge”. Erano state queste le parole di coach Doc Rivers al termine di gara-uno, nettamente vinta dai Golden State Warriors 112-94. Complici, appunto, i 28 punti, conditi da 5 rimbalzi e 4 assist, 10/19 dal campo in 33 minuti, di Steph Curry. Mentre già si pensava all’imminente fine della serie, con i campioni in carica già lanciati verso il three-peat, i tre titoli in fila, quattro in cinque anni. Eppure, i Los Angeles Clippers, in gara-due, hanno riaperto la serie, vincendo 135-131. Complice una rimonta storica, la più ampia nella storia dei playoff: dal -31 di metà terzo-quarto al vantaggio a 16.5 secondi dalla fine.
Un’impresa pazzesca, quella della squadra angelena, che ha completamente stravolto l’andamento emotivo della serie. E che ha definitivamente consacrato le due stelle in maglia Clippers, Lou Williams e Danilo Gallinari. Il primo autore di una doppia-doppia da 36 punti e 11 assist; il secondo d’una prestazione da leader, 24 punti col 50%, 3/6, da tre, 4 rimbalzi, 6 assist e 2 rubate in 35 minuti, che ne hanno fatto il giocatore più impiegato da Rivers. Coadiuvati da una delle migliori panchine della lega, nonché da due rookie tra i più maturi dell’intera NBA: Landry Shamet, autore della tripla-partita, e Shaivonte Gilgeous-Alexander.
“Noi siamo come gli scarafaggi. Non ci ammazza nessuno, anzi, al contrario, ci moltiplichiamo. Qualsiasi sia la fine della partita, noi la accettiamo, che sia una vittoria o una sonora sconfitta. Ma in tutto questo non molliamo mai. Siamo un gruppo molto divertente e fantastico, continueremo a combattere”. Ha commentato l’allenatore di Los Angeles al termine di gara-due. Cui ha fatto eco Danilo Gallinari: “Non so cosa intenda per scarafaggio. Ma se Doc lo dice, eseguirò”. A dimostrazione dell’attitudine dei Los Angeles Clippers: in missione, all’apparenza impossibile, per conto di Doc.
Spurs e Belinelli si portano in vantaggio, ma Denver ritrova Murray e pareggia la serie
1-1 anche tra San Antonio Spurs e Denver Nuggets, con la sfida pronta a trasferirsi in Texas. Differente, tuttavia, rispetto a Clippers-Warriors, l’andamento della serie, con gli speroni vincitori 101-96 in gara-uno, dunque superati 114-105 nella successiva partita al Pepsi Center. Complici, da una parte, la crescente fiducia dei Nuggets, non certo avvezzi ai playoff, e uno straordinario quarto-quarto di Jamal Murray in gara-due: 21 punti sui 24 totali in gara, 9/10 al tiro con 3/4 da tre.
Buoni, comunque, dopo le difficoltà della (fine della) regular season, i segnali provenienti dal gruppo di coach Gregg Popovich, divenuto con la vittoria in gara-uno l’allenatore più vincente della storia della NBA, con 1413 vittorie tra stagione regolare e postseason. Solide le prestazioni dell’altro azzurro impegnato nei playoff, Marco Belinelli: 8 punti, 4 rimbalzi e 2 assist, +8 di plus/minus in 17 minuti in gara-uno; 8 punti, 1 rimbalzo e 1 assist, 3/5 dal campo e 1/2 da tre in gara-due. Dove, tuttavia, il plus/minus della stella ItalBasket è calato a -10, a dimostrazione delle maggiori difficoltà dell’intero secondo quintetto Spurs.
All’AT&T Center di San Antonio, probabilmente, la serie si orienterà: dovesse una delle due franchigie uscire in vantaggio dalla doppia trasferta texana, questa riuscirà presumibilmente a portarsi in semifinale. Nonostante Nuggets-Spurs paia già proiettata a gara-sette. A livello statistico, Denver, seconda testa di serie, avrebbe i vantaggi del pronostico, ma la più che ventennale costanza di San Antonio s’è a più riprese sottratta alla gaussiana. E se è vero, come ha detto coach Mike Malone, che Pop “ha cinque anelli, io la fede nuziale”, la differenza per la squadra del Colorado, nel fortino nero-argento, la farà la loro capacità di impattare la doppia trasferta. Dove gli speroni, come da tradizione, proveranno a mettere una serie ipoteca sul passaggio del turno.
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