Basket, playoff NBA 2020. Gara-quattro è degli Oklahoma City Thunder, che sotto 0-2 si portano sul 2-2 nella serie. Gli Houston Rockets tirano bene, ma Chris Paul tiene in piedi OKC, che la chiude anche grazie ai trenta punti del tedesco Dennis Schröder, alla migliore prestazione a livello realizzativo nei playoff. Gara opaca per Danilo Gallinari, che chiude con 9 punti, 3/10 al tiro.
Basket, playoff NBA 2020: gara-quattro, i Thunder battono i Rockets 117-114. OKC pareggia la serie, da 0-2 a 2-2
Da 0-2 a 2-2. Dopo le nette vittorie in gara-uno e gara-due degli Houston Rockets, OKC ha prima accorciato le distanze, all’overtime in gara-tre, e poi completato la rimonta in gara-quattro. Vinta 117-114, nella notte italiana.
Gli Oklahoma City Thunder si adattano, in primis allo switch-heavy, ai cambi sistematici della difesa di coach Mike D’Antoni, e poi resistono, in particolare al tiro da tre punti dei texani. 58 tiri dall’arco tentati (sui 91 totali), record nella storia dei playoff, dopo i 56 di gara-uno: 23 realizzati. E Houston, nonostante il 39,7% da tre, ancorché in stagione il record con almeno il 37% da tre dica 24-1, si deve inchinare a OKC.
Merito del tedesco Dennis Schröder, che chiude con 30 punti, 1 rimbalzo e 3 assist, 10/16 dal campo e 4/7 da tre, +11 di plus/minus in 30 minuti; e della produzione di Shai Gilgeous-Alexander, 18 punti, 12 rimbalzi e 6 assist. Ma, soprattutto, merito del leader della squadra, Chris Paul.
Al di là dei 26 punti, 10/19 dal campo e 0/5 da tre, dei 6 rimbalzi, dei 3 assist e delle 3 palle rubate, è CP3 che tiene in piedi OKC, nel momento di massima difficoltà. Nel terzo quarto, quando Houston torna in campo mettendo i primi 8 tiri da tre tentati. Il parziale dei texani potrebbe chiudere la serie, ma nel 22-7 ci sono, appunto, 7 punti fondamentali di Paul. Un layup, un libero e due tiri dal mid-range.
OKC non va al tappeto e, anzi, si riavvicina a Houston, chiudendo il terzo quarto a un solo punto di distanza, sul 93-92, grazie alla tripla sulla sirena di Schröder, ovviamente innescato dall’assist di Chris Paul.
Nel quarto quarto James Harden, che dopo il 6/7 (4/4 da tre) del primo quarto litiga al tiro per tutta la partita (6/17 dal campo e 3/12 dalla lunga distanza nei restanti tre), viene ottimamente limitato da Luguentz Dort, sul parquet nonostante rimedi il quinto fallo a metà del terzo quarto. Il “Barba” serve 15 assist (6 le palle perse), prende 8 rimbalzi e ruba 4 possessi in totale, mettendo comunque a referto 32 punti; Eric Gordon (23 punti, 8/15 dal campo e 4/10 dall’arco, e 3 assist) e Daniel House (21 punti, 8/15 con 4/10 da tre, e 6 rimbalzi) producono bene; ma l’inerzia della partita è ormai dalla parte della franchigia dell’Oklahoma.
Che finisce la gara, come nel supplementare di gara-tre, senza Steven Adams, con Schröder in campo e con, da “cinque”, Danilo Gallinari. Autore, l’azzurro, di quella che è probabilmente la propria prestazione più opaca nella serie: 9 punti, 3/10 dal campo e 1/3 da tre (il Gallo ha messo i primi 5 della partita di OKC), 3 rimbalzi e una palla rubata.
La partita è molto combattuta nel finale del quarto quarto, ma OKC, che in stagione è 30-15 in clutch time (ossia quando, negli ultimi 5 minuti di partita, ci sono 5 o meno punti di differenza tra le squadre), la migliore della lega, la spunta. E la tripla sulla sirena del Barba, per il definitivo 117-114, suona come una beffa.
Gara-cinque, in programma nella notte italiana tra mercoledì 26 e giovedì 27 agosto, sarà, probabilmente, la gara che orienterà definitivamente la serie. Una squadra, infatti, conquisterà il match point per passare in semifinale. Ma visto l’andamento della serie non si escludono sorprese.
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