Basket serie A1, sintesi 27^ giornata: Brescia vince 88 a 85 contro Milano ed ipoteca un posto tra le prime quattro in classifica , mentre Venezia fa il colpo in trasferta a Sassari ed agguanta l’Olimpia. Avellino e Trento consolidano il quarto e quinto posto, mentre dal sesto all’ottavo è caos totale. Il ruolo di Tanos lo recita Varese?
L’Infinity War della lotta play-off entra nel vivo: no spoiler
Il campionato sta volgendo al termine, ma molti verdetti sono ancora da assegnare e confermare con certezza. Fermamente si può affermare, però, che Brescia è sicuramente tra le prime quattro forze del campionato. Infatti, la vittoria con Milano per 88 a 85, rende matematico tale verdetto. La Leonessa ha giocato bene, mettendo sempre lo zampino nei meccanismi di Milano che, ancora una volta, hanno dimostrato di cedere, se sotto pressione. Bene Landry con 21 punti (7/9 da due, 1/8 da tre punti, ma anche 9 rimbalzi), Michele Vitali (15 punti) e Luca Vitali (14 punti, 100% ai liberi). Milano, invece, trova solo Goudelock (22 punti), dato che Micov manca ancora. Per Brescia, il prossimo turno, in programma da stasera, vuol dire derby con la Vanoli Cremona, reduce dal blitz a Brindisi (99 a 72) e con il proprio destino in mano: se vince con Brescia, sogno play-off ancora aperto, se perde è fuori dai giochi. Per la Vanoli, ottime le prestazioni di DJO e Martin, ritornati on-fire con 27 punti a testa e tanto, ma tanto agonismo ed energia. Brindisi, ormai paga della salvezza, quasi matematica, non oppone particolare resistenza, salvi i primi due quarti, complice l’assenza di Moore e i ranghi ridotissimi delle rotazioni (Suggs, 19 punti). Ritornando al vertice della classifica, Milano viene così raggiunta dalla Reyer Venezia che vince a Sassari (in settimana ha anche ipotecato la finale di Fiba Europe Cup, vincendo ad Avellino) per 92 a 84, mettendo ancora in crisi un Banco di Sardegna che fatica a trovare la propria identità. Venezia dimostra il suo ottimo stato di forma con in play-off alle porte e un Daye sempre più in forma e determinante (18 punti come il solito Haynes). Se Sassari è solo Bamforth, non andrà lontanissimo: serve il gioco, il collettivo. Percorrendo la classifica, Avellino e Trento consolidano le loro posizioni. La Scandone rimane al quarto posto vincendo sul difficile campo di Capo per 77 a 73 (dopo un over time), con un Filloy da 14 punti e un D’Ercole da 13 punti, ma c’è da lottare (quanto è forte Knox???), mentre Trento regola in casa propria Pistoia per 85 a 70, con il solito strapotere fisico che ci sta abituando a vedere in questo girone di ritorno (Sutton e Hogue, 17 punti mentre Gomes 16 punti). Nota per Pistoia: bene Mian (18 punti) e McGee (16 punti). Da Trento in poi, è caos totale: passo in avanti di Cantù e Varese, mentre Bologna si ferma. Cantù vince largamente a Pesaro per 91 a 82, rimanendo sempre avanti sia sul punteggio che sul piano del gioco espresso. Pesaro è solo Clarke (29 punti), mentre Cantù esalta Burns (18 punti e 14 rimbalzi), con Chappell a 17 e Smith a 15 punti a referto. Nel posticipo, Torino perde una importante occasione di rilancio, favorendo quello di Reggio Emilia, che vince 89 a 82, con un Jalen Reynolds che suona la carica (29 punti e 18 rimbalzi), seguito da un sempre coraggioso Markoishvili (24 punti con 7/7 da tre punti). Per Torino, ok solo Mbakwe (19 punti) e Garrett (17 punti). Ma il guanto con le gemme dell’infinito chi lo possiede? Chi recita il ruolo di Tanos, giunto improvvisamente per rovinare la situazione? Sicuramente è Varese, che ormai è un passo dall’impresa play-off con Caja, a mio avviso assieme a Sodini, coach dell’anno. La Openjobmetis sbanca Bologna dopo una partita tirata, per 77 a 75 con 14 punti per Larson e 17 per Avramovic
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