Continua il percorso d’avvicinamento dell’Italia agli Europei di basket 2017: ieri si è concluso il Torneo di Tolosa, che ha visto gli azzurri impegnati contro Montenegro, Belgio e Francia.
ROAD TO EUROBASKET 2017: IL TORNEO DI TOLOSA
La preparazione dell’Italia in vista degli Europei di basket 2017, in scena dal 31 agosto, continua. Così, dopo Folgaria, Trento e Cagliari, l’Italia prosegue il proprio percorso d’avvicinamento a Eurobasket in terra francese, nel Torneo di Tolosa, contro Montenegro, Belgio e Francia. E per i quattordici azzurri in rosa, che in vista dell’evento più importante dell’anno diverranno dodici, è tempo di bilanci.
ITALIA 67 – MONTENEGRO 66: TANTO CUORE, MOLTI ERRORI
L’Italia debutta a Tolosa contro il Montenegro di Nikola Vucevic, stella degli Orlando Magic, e coach Sasha Tanjevic, eccentrico tecnico amante del gioco fisico e delle taglie grosse: l’ideale per degli azzurri in cerca di risposte. La prima indicazione proveniente da coach Ettore Messina arriva dal quintetto iniziale: partono titolari Daniel Hackett, Marco Belinelli, Gigi Datome, Nicolò Melli e Riccado Cervi.
L’Italia inizia abbastanza bene, quanto meno nella metà campo offensiva, costruendo buoni tiri da 3, ma non riuscendo, confinata sul perimetro, ad ovviare alla fisicità avversaria per conquistarsi buoni tiri in area. I principali problemi, tuttavia, arrivano dalla difesa: gli azzurri, battuti troppo spesso dai propri diretti avversari, ricorrono eccessivamente al fallo (complice anche un metro arbitrale, lungo l’arco del torneo, moto fiscale). 7:10 sul cronometro del primo quarto: 1-13 il confronto, impietoso, ai liberi tra Italia e Montenegro; 3 falli per Hacket, Melli e Datone, 2 per Belinelli. E senza la difesa, l’attacco non riceve energia; in questo senso, coach Messina, in un time out del secondo quarto, è perentorio: “Siam venuti da giorni dove la palla si muoveva, vi accorgete che la palla è immobile?!“. Gli azzurri, tuttavia, non riescono a riemergere dalle difficoltà: alla fine del primo tempo il risultato sorride, 26-39, ai montenegrini.
E a inizio terzo quarto il copione è lo stesso. Ma dopo il quarto fallo di Nick Melli, e il ritorno in campo di capitan Gigi Datome (propiziatore d’un parziale di 13-2), l’Italia riprende coraggio, tornando a giocare come sa, portandosi all’ultimo periodo sul 46-53. Infine, nel quarto quarto, complice un Christian Burns (5 punti, 5 rimbalzi) che con la sua fisicità e intensità spacca la partita, un Pietro Aradori in grado di prendersi delle responsabilità offensive, e, soprattutto, una difesa imbattuta per quasi 7 minuti, l’Italia prima pareggia, poi passa in vantaggio. 62-61 a un minuti dalla fine: it’s Beli time. Il neo Atlanta Hawks prima sigla l’allungo decisivo, con un fenomenale palleggio-arresto-e-tiro da tre, poi sigilla la gara grazie alla propria freddezza dalla lunetta, dopo una rimessa per lui disegnata, impeccabilmente eseguita.
L’Italia vince, 67-66, ma non convince, soprattutto in difesa: tant’è che gli azzurri hanno giocato ben più di metà gara con gli avversari in bonus.
ITALIA 60 – BELGIO 80: “DI CHI È QUESTA SQUADRA?”
La seconda partita vede gli azzurri, orfani di Dada Pascolo, a riposo causa infortunio, opposti al Belgio. Stesso quintetto iniziale: una buona partenza, circolazione di palla e difesa serrata, che, tuttavia, lascia ben presto spazio alle difficoltà già viste nelle ultime uscite, contro Montenegro e Finlandia. Tanti falli, un pessimo score, soprattutto da 3 punti, ma tanto cuore, soprattutto con Amedeo Della Valle, in cerca d’un posto tra i dodici. L’Italia chiude in vantaggio, 13-11, il primo quarto, ma nel secondo deraglia, complice anche un Belgio in stato di grazia. 6:20 sul cronometro, 31-19 il punteggio, time out coach Messina: “Vi avevo chiesto un inizio di un certo tipo, non l’avete avuto: bene!“. Ed il tecnico rincara pesantemente la dose: “Vediamo se possiamo avere una difesa, se possiamo fare i cambi nel modo corretto, se potete parlare ed aiutarvi: state giocando in modo presuntuoso, pensando che tanto loro sono il Belgio. Tu [Gigi, ndr] non hai fatto un cazzo, tu [Melli, ndr] non hai fatto un cazzo: se mi dite cos’è questa partita poi ne parliamo… Di chi è questa squadra?! Voglio sapere di chi è questa squadra“. Eppure la reazione azzurra non arriva: 38-28 a fine primo tempo per i belga , nonostante le undici palle perse; ma l’Italia è 10/37 dal campo.
Terzo quarto: Italia molto più aggressiva difensivamente, con conseguente efficacia offensiva. Ma il parziale iniziale, 9-0 nei primi tre minuti, lascia spazio al ritorno belga, 25-9 nei restanti sette. Messina: “Non abbiamo bisogno di eroismo, abbiamo bisogno di muover la palla“. Gli azzurri nel quarto quarto tentano la rimonta, portandosi sul -10 con Melli (11 punti e 13 rimbalzi, di cui 5 in attacco, fino a quel momento), ma all’ennesima difficoltà, cui fa eco un insolito ball air del Beli, l’Italia si spegne definitivamente.
Il risultato finale è severo, ma giusto: 80-60, prima sconfitta della preparazione. Un’Italia in crisi, al netto della “one of those nights“belga.
ITALIA 61 – FRANCIA 86: I NOSTRI LIMITI, IL LORO TALENTO
Terza e ultima partita. L’avversario più temibile del torneo. Al netto delle assenze di Parker, Noah, Gobert, Diop e Batum, la Francia schiera: il neo Spurs Joffrey Lauvergne; l’ex Spurs, ora stella del CSKA Nando De Colo; Evan Fournier dei Magic; il Barça Thomas Heurtel; e “Bobo” Boris Diaw, ex compagno di Belinelli agli Spurs. Talento, atletismo, tonnellaggio: i francesi sono un pessimo cliente per i ragazzi di coach Messina, che devono necessariamente difendere per poter andare in transizione, ovviando al minor talento individuale.
Gli azzurri, per l’ennesima volta, iniziano bene, perdendosi poi. Buona la fase offensiva, male quella difensiva: l’Italia, nuovamente, esaurisce il bonus prima di metà quarto. 14-0 il conto dei falli in favore della Francia, 11-0 i liberi: punteggio molto alto, 28-28. Nel secondo quarto i francesi aumentano i giri del motore, come sempre fatto a Tolosa, e gli azzurri non sembrano pronti, tant’è che Ettore Messina, nel tentativo di scuotere la squadra, si prende popovichianamente un tecnico. Nessun effetto: 47-41 a fine primo tempo, con l’Italia che rimane aggrappata alla gara grazie ai 22 punti della panchina.
Secondo tempo che inizia con Pascolo in quintetto, ma la scossa non arriva. Anzi: l’Italia perde banalmente alcuni palloni su rimessa, sintomo di superficialità e appannamento. I numeri sono impietosi: 24-12 nel quarto, Italia con 14 palle perse, nonostante una Francia eufemisticamente non sempre attenta in difesa. Il quarto quarto è una triste formalità, che si conclude sul punteggio di 86-61: una sconfitta comunque meno pesante della precedente. Un dato, nuovamente, emerge: 5/8 i liberi italiani, 22/29 quelli francesi. In un contesto come quello di Eurobasket, con un attacco che se non trova continuità da 3 perde fiducia e pericolosità, forse il dato più preoccupante.
LA PREPARAZIONE A EUROBASKET CONTINUA…
In attesa di conoscere le scelte di coach Messina, l’Italia scenderà in campo, tra qualche giorno, nel Torneo di Atene, contro Serbia (23 agosto, ore 17:45), Grecia (24 agosto, ore 20) e Georgia (25 agosto, ore 17:45). Reazione cercasi, per una squadra orfana del proprio maggior talento, in crisi, prima che di gioco, di identità.
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