L’emergenza Coronavirus colpisce anche il ciclismo. Rinviate le corse previste in Italia a marzo. E la Parigi-Nizza non inizia sotto i migliori auspici.
Il Coronavirus si abbatte sullo sport e non risparmia nemmeno il ciclismo. Le due ruote si vedono costrette a fronteggiare un’emergenza senza precedenti. Eccezion fatta per i conflitti mondiali, non si ricordano flagelli simili in grado di cancellare eventi e di mettere fortemente a rischio l’intera stagione. Già perché nel giro di una settimana il ciclismo vede le sue corse mozzate, annullate, posticipate a una data tutta da verificare e stabilire. In sette giorni il mondo della bicicletta è cambiato e fa paura agli appassionati.
DA ADU DHABI ALL’ITALIA
Dalla sabbia del deserto fino agli sterrati senesi. Si potrebbe provare a riassumere così l’incredibile svolta di questa prima parte di 2020 nelle due ruote. All’UAE Tour, corsa organizzata da RCS Sport negli Emirati Arabi, giovedì 27 si è diffusa la notizia della positività al Coronavirus da parte di due persone presenti negli staff delle squadre in gara. Immediatamente sono scattati i controlli a tappeto: 617 tamponi eseguiti per un totale di 12 positivi, quattro dei quali sono corridori. Per due giorni le formazioni sono state messe in isolamento, mentre la corsa viene dichiarata conclusa alla quinta tappa, con la vittoria in classifica generale di Adam Yates. Proseguono la quarantena negli Emirati quattro formazioni: Groupama FDJ, Cofidis, Gazprom e UAE Emirates. Il campanello d’allarme si estende all’Italia, dove l’epidemia registra focolai piuttosto intensi e dove si sarebbero dovute svolgere diverse gare, come la Strade Bianche, la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo.
GLI STOP
In Italia l’emergenza è esplosa con i casi in Lombardia e Veneto il 21 febbraio, ma il contagio è in continuo aumento in tutta la penisola, con casi segnalati in diverse regioni. Di fronte a questo scenario, alcune squadre hanno chiesto espressamente l’annullamento delle gare previste in Italia in questo mese. A partire da martedì Jumbo Visma e Team Sunweb hanno annunciato la loro intenzione di non partecipare alle corse per tutelare i propri dipendenti. La Mitchelton-Scott si è presa un mese di stop per valutare la situazione, assentandosi da qualsiasi manifestazione. Stesso provvedimento per il Team Ineos, che ha dovuto anche fare i conti con la tragica scomparsa del ds della squadra Nicolas Portal a causa di un infarto. Nelle ultime ore anche la Movistar ha deciso di fermarsi fino al 22 marzo a scopo precauzionale.
DECRETO
Si è valutato fino all’ultimo la possibilità di disputare le gare tra controlli accurati e un’assenza di pubblico clamorosa e sorprendente. Il Decreto governativo del 4 marzo ha imposto lo stop per qualsiasi manifestazione: “Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d)”. E all’art 4, comma 1, è riportato: “Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020”.
NIENTE CORSE
Così anche gli organizzatori non hanno potuto fare altro che alzare bandiera bianca. Marzo non vedrà nessuna gara italiana. Prima è toccato alla Strade Bianche rinunciare, imitata da GP Larciano, Tirreno-Adriatico, Giro di Sicilia, la settimana internazionale Coppi e Bartali e la Milano-Sanremo, la Classica che per una volta non aprirà la serie di corse in linea di un giorno. RCS Sport ha chiesto comunque all’UCI di trovare una finestra nel fitto calendario di gare per recuperare le corse. L’Unione Ciclista Internazionale sta valutando come muoversi, perché non è semplice incastrare tanti impegni. Inizialmente si è pensato alla cancellazione senza appello, ma negli ultimi tempi ha preso corpo l’ipotesi di un recupero verso ottobre, al termine della stagione. E, nel frattempo, non se la passa meglio la Parigi-Nizza, che perde Team Ineos, UAE Emirates, CCC, Astana e Mitchelton Scott, oltre ai tantissimi corridori lombardi e veneti. Insomma, una settimana davvero infernale per chi ama la bicicletta e lo sport.