Si è conclusa la Freccia Vallone 2018. Vittoria a Julien Alaphilippe, davanti ad Alejandro Valverde e a Jelle Vanendert. Grande prestazione anche per Vincenzo NIbali, protagonista di un attacco da lontano.

Vuelta 2017

ALAPHILIPPE BRUCIA VALVERDE

Scacco al Re. Niente quinto successo consecutivo per Alejandro Valverde. Il murciano era alla ricerca del sesto acuto sul muro di Huy, ma la sua dittatura si interrompe per merito del francese Julien Alaphilippe. Il capitano della Quick Step – Floors è perfetto nel momento cruciale. Il suo scatto improvviso coglie impreparati tutti gli avversari diretti, superstiti in una corsa tradizionalmente dura e di difficile interpretazione tattica. In tanti hanno tremato al momento dell’attacco portato da Vincenzo Nibali ai meno 40 dal traguardo. Un’azione spettacolare, che ha permesso allo Squalo e ad un gruppetto di fuggitivi di guadagnare quasi un minuto di vantaggio. Il siciliano sostenuto da un grande Cesare Benedetti (Bora  Hansgrohe) e da Tanel Kangert (Astana) ha illuso molti appassionati, facendo credere che l’impresa fosse possibile. Tra i big, Valverde ha consumato la squadra all’inseguimento, trovando qualche alleato per chiudere sul gruppo Nibali dopo un lungo inseguimento. Tuttavia, le carenze Movistar diventano decisive sul Muro di Huy: sullo strappo più duro d’Europa, il murciano fatica a prendere il ritmo, mentre la Quick Step – Floors pilota Alaphilippe. Lo scatto del francese nel punto più duro è vincente. Piazza d’onore per Valverde, davanti a Vanendert.

NIBALI, STAVOLTA NON BASTA IL CUORE

Ancora una volta ci ha provato Vincenzo Nibali. Il siciliano ha colto impreparati tutti i big con un’azione delle sue. Alla fine, la fantasia ed il cuore dello Squalo non sono stati sufficienti per vincere la Freccia Vallone 2018. Tuttavia, il campione della Bahrain Merida non esce ridimensionato, anzi. Il messinese sta impartendo lezioni importanti a tutti gli altri corridori. Lezioni non misurabili con il metro dei risultati quanto piuttosto per i cambiamenti tattici imposti a qualsiasi tipo di gara. Già con Alberto Contador si era assistito a qualcosa di simile durante i Grandi Giri, ma Nibali sta esasperando il medesimo concetto di duttilità, inventando sortite improvvise, ma lucidamente calcolate. Le gare diventano sempre più imprevedibili, mai scontate e banali. E di questa spettacolarizzazione gran parte è merito dello Squalo.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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