Continua il momento magico del ciclismo italiano al femminile, con la terza vittoria nelle classiche: Marta Cavalli, già vincitrice dell’Amstel Gold Race, fa sua la Freccia Vallone sconfiggendo van Vleuten. Prova maschile a Teuns, che batte Valverde. 

FRECCIA VALLONE: MARTA CAVALLI DOMA IL MUR DE HUY E FA LA STORIA

L’Italia fa la storia e prosegue il suo magic moment. Dopo aver vinto l’Amstel Gold Race, Marta Cavalli si prende anche la Freccia Vallone con un’azione perentoria sul Mur de Huy, riportando la classica nel Bel Paese a vent’anni dalla vittoria di Fabiana Luperini. E il ciclismo nostrano vive un autentico magic moment, con tre vittorie consecutive nelle classiche al femminile: Amstel Gold Race e Freccia Vallone per Marta Cavalli, Roubaix Femmes per Elisa Longo Borghini. Tutta la corsa al femminile parla italiano, sin dalle prime battute: Anastasia Carbonari (Valcar) e Katia Ragusa (Liv Racing) sono le promotrici della fuga di giornata, a cui si aggiungono Federica Piergiovanni (Valcar) e Silvia Zanardi (Bepink) insieme a Waterreus e Allin. Le battistrada resistono fino ai -45km, quando vengono riprese da un agguerrito gruppetto, che però non ha vita lunga: la Movistar lavora per Annemiek van Vleuten e riassorbe questo tentativo d’attacco, riducendo il plotoncino delle migliori a 15 unità. Tra loro anche Marta Cavalli ed Elisa Longo Borghini, che non bissa la super-prestazione di domenica e chiude 6a. Tutto si decide sul Mur de Huy: van Vleuten lo prende ad altissima velocità, Marta Cavalli resta alla sua ruota e la brucia con un grande scatto negli ultimi 100m. Vittoria italiana e vittoria per la FDJ Nouvelle-Aquitanie Futuroscope, con van Vleuten seconda: Demi Vollering chiude terza, precedendo Moolman-Pasio, Garcia Canellas e Longo Borghini.

FRECCIA VALLONE: TEUNS BEFFA VALVERDE

Spettacolo e fuochi d’artificio anche nella Freccia Vallone al maschile, che rischia di regalarci l’ennesima impresa di don Alejandro Valverde, alla sua ultima partecipazione alla corsa che ha vinto cinque volte. Il campione spagnolo è uno dei grandi protagonisti, ma viene beffato da un autentico outsider: il Mur de Huy stavolta premia, infatti, Dylan Teuns, passista della Bahrain-Victorious. Scatti e controscatti al via, prima della formazione di una fuga composta da dieci uomini: Armirail (FDJ), Ferron (Total), Guglielmi (Arkea), Hulgaard (Uno X), Impey (Israel), Janssens (Alpecin), Juul Jensen (BikeExchange), Pierre Rolland (B&B), Wirtgen (Bingoal Pauwels) e Reijnders (Sport Vlaanderen). Poco vantaggio per i fuggitivi, che vengono ripresi man mano che proseguono strappi e asperità del percorso, sotto la spinta della QuickStep, al lavoro per Alaphilippe. Come di consueto, tutto si risolve sul Mur de Huy, dove accade l’inaspettato: nè Alaphilippe, nè Pogacar reggono la pendenza del muro e le difficoltà della rampa conclusiva, lasciando campo agli avversari, con lo sloveno che si pianta ai 300m. Sono così Dylan Teuns e Alejandro Valverde a giocarsi la vittoria, e la spunta il corridore della Bahrain-Victorious, che distrugge il sogno del 42enne don Alejandro. Vittoria per Teuns, poi Valverde e Vlasov a completare il podio: seguono Alaphilippe, Martinez, Woods, Guerreiro, Molard, Barguil e Vuillermoz. Chiude solo 12° Pogacar, 15° Pozzovivo che è il miglior italiano.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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