Grande spettacolo e grande fermento nell’ottava frazione del Giro d’Italia. Lungo i 170 km che congiungono Foggia al traguardo di Guardia Sanframondi non sono mancati i colpi di scena come nelle migliori tappe appenniniche. Subito dopo la partenza sono iniziate le disposizioni a ventaglio a causa del vento con i primi tentativi di fuga subito ripresi dal gruppo. Il primo di questi scatta dopo pochi minuti ma grazie all’azione del belga Remco Evenepoel il gruppo si ricompatta. Il secondo tentativo, invece, prende il via dopo i primi 25 km di gara con l’iniziativa di Stefano Oldani (Lotto-Soudal), Ruben Guerreiro (EF Education-Nippo) e Quinten Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert). Il primo vero sussulto di giornata, però, arriva ai -123 km con il ritiro della maglia ciclamino Caleb Ewan per un problema al ginocchio. Dopo Landa il Giro perde un altro grande protagonista.
Poco dopo il forfait dell’australiano dal gruppo si stacca un drappello di nove corridori, composto da: Alexis Gougeard (AG2R Citroen), Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-FAIZANE’), Nelson Oliveira (Movistar), Victor Lafay (Cofidis), Francesco Gavazzi (EOLO-Kometa), Kobe Gossens (Lotto-Soudal), Niklas Arndt (Team DSM), Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Victor Campenaerts (Qhubeka-Assos). Il gruppetto dei battistrada riesce ad aumentare il suo vantaggio sul gruppo a 2’30’’. Tra questi corridori il falco Gaviria è il più lesto di tutti e passa per primo al traguardo volante di Campobasso aggiudicandosi cosi 12 punti per la maglia ciclamino; la velocità media raggiunta, intanto, si attesta sui 43,3 km/h. Nel gruppo, invece, si registrano problemi meccanici per Bennet e Simon Yates, mentre Ganna è rallentato da una foratura.
Nella seconda parte di gara, invece, il primo gran premio di montagna di giornata è appannaggio di Kobe Gossens della Lotto Soudal, uno dei nove corridori in fuga. Proprio il gruppo dei battistrada sembra assottigliarsi quando, a meno 50 km, lo stesso Gaviria cade infortunandosi alle mani. Il colombiano, però, riesce a riprendersi e a riagganciare i rimanenti otto fuggitivi. Tra questi il belga Campenaerts fa suo il secondo traguardo volante, precedendo l’italiano Carboni a Castelvenere.
La sortita di Lafay
Carboni tenta il riscatto con una fuga ai -2 km dal traguardo finale ma il francese Lafay non lo fa andare via, lo affianca per poi superarlo e lanciarsi nella volata finale. Carboni viene ripreso anche da Gavazzi che però è troppo stanco per tentare l’aggancio al francese che arriva a Guardia Sanframondi da solo e anche un po’ incredulo di essere riuscito a mettere dietro tutti i suoi rivali. Per il venticinquenne della Cofidis, professionista dal 2018, si tratta della prima vittoria al Giro e della prima affermazione di tappa nei tre Grandi Giri.
Le classifiche
A fine giornata la maglia rosa rimane sulle spalle dell’ungherese Attila Valter (Groupama-FDS) che conserva 11 secondi di vantaggio sul belga Evenepoel, terzo il colombiano Bernal Gomez ( INEOS Grenadiers) a 16 secondi. La maglia ciclamino, invece, viene conquistata da Tim Merlier (Alpecin) che guida la classifica con 83 punti, seguito da vicino dagli italiani Giacomo Nizzolo ed Elia Viviani. Gino Mader continua ad indossare la maglia azzurra, così come il leader della generale Valter mantiene la maglia bianca.
Prossima tappa
Il Giro continua domani, domenica 16 maggio, con la nona tappa da Castel di Sangro a Campo Felice. Si tratterà di un’altra tappa appenninica con ben quattro gran premi di montagna. La salita finale di 6 km, non particolarmente impegnativa, sarà seguita da 1600 metri interamente sullo sterrato con pendenze che negli ultimi 500 metri toccheranno punte del 14%.