Nuova tappa di transizione per il Giro d’Italia nei 150km da Sanremo a Cuneo, con l’ennesimo duello tra il gruppo e i fuggitivi, e un arrivo in leggera salita. La vittoria va ad Arnaud Demare, dopo una frazione ad alta tensione.
GIRO D’ITALIA, 13A TAPPA: TRIS DI DEMARE
Dopo la vittoriosa fuga di Stefano Oldani, il Giro d’Italia riparte da un’altra tappa interlocutoria: i velocisti vedono in questa frazione una delle ultime chances per sprintare prima delle salite, molti passisti però hanno messo un circoletto rosso su questa giornata. Si parte da Sanremo e si arriva a Cuneo dopo 150km vallonati, che hanno nel Colle di Nava (10km al 6.7%) la maggior asperità e vantano un arrivo in leggera salita (2.5%) dopo un tratto in pavé. Poco dopo il via, il primo colpo di scena: Romain Bardet ha un lieve malore e si deve arrendere, ritirandosi mestamente dopo un’ottima partenza, che l’aveva visto molto attivo sul Blockhaus e lo vedeva al 4° posto nella generale. Fatali dei problemi intestinali, che l’avevano già colpito nella serata di giovedì. Prosegue dunque il digiuno francese nei grandi Giri, con l’ennesima occasione sprecata: non vincono il Tour dal 1985 (Hinault), il Giro dal 1989 (Fignon) e la Vuelta dal 1995 (Jalabert). Paradosso dei paradossi: in questi anni il francese più vicino a vincere un GT è stato Alaphilippe, a lungo in testa nel Tour 2019, vinto da Bernal. Archiviato il ritiro di Bardet, torniamo alla 13a tappa, scandita da una fuga: all’attacco vanno Eenkhoorn (Jumbo), Prodhomme (Ag2r), Maestri (Eolo), van den Berg (EF) e Tagliani (Androni), con quest’ultimo che si rialza dopo il traguardo volante. Il gruppo cerca di controllare l’azione dei fuggitivi, senza riuscirci troppo: la fuga vola a sei minuti di vantaggio, poi ridotti a 4’30” ai -50km sotto la spinta di FdJ, Quickstep, DSM e Alpecin.
L’inseguimento prosegue, ma ai -18km il vantaggio è di 2’19” e i fuggitivi ci credono. La loro fiducia è ben riposta, perchè il gruppo sta sprecando energie e uomini preziosi, senza però ricucire in tempi rapidi: 51” ai -7km, 25” ai -2km, 12” all’ultimo km. Qui però iniziano le schermaglie nel quartetto di testa e, di fatto, finisce la fuga: il treno della FdJ riassorbe Maestri, ultimo ad arrendersi, ai 250m. E a quel punto arriva l’ennesimo assolo allo sprint di Arnaud Demare: il francese è imbattibile e fa tripletta, precedendo Bauhaus, Cavendish, Gaviria, Dainese e Consonni. Demare si prende Cuneo, mentre Juan Pedro Lopez mantiene la maglia rosa: domani dovrà soffrire per difenderla, nei 147km da Santena a Torino con 3mila metri di dislivello che vedranno i corridori affrontare due volte le salite di Superga (5km all’8.6%) e della Maddalena (3.5km all’8.1%) prima di un altro tratto in salita e di un arrivo in discesa nella prima capitale d’Italia. Tappa da big della generale, ma anche i corridori da classiche alla VDP possono resistere.
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