La 17a tappa del Giro d’Italia 2017 va in archivio. Andiamo a riviverla ed a scoprire quali sono stati i protagonisti di questa frazione.

IL FILM DELLA 17a TAPPA

Doveva essere una frazione adatta per gli attacchi da lontano e così è stato. La Tirano-Canazei, lunga 219 km, era considerata una tappa adatta per chi aveva perso terreno nei giorni scorsi o per chi, non avendo chance sulle lunghe salite, voleva cogliere l’ultimo successo prima delle Dolomiti. Lo suggeriva anche l’altimetria: Aprica e Tonale posti all’inizio, prima di una discesa verso San Michele di Adige e di un lungo falsopiano destinato a concludersi solamente sulla linea del traguardo. La corsa ha seguito il copione immaginato alla vigilia. Dopo pochi chilometri, sono iniziati gli scatti: subito Rolland, Brutt e Mohoric, seguiti da Schlegel, Ciccone, Van Garderen, Amezqueta, Ventoso, Teklehaimanot, Conti e Rui Costa. Mohoric ha tentato invano l’allungo sui compagni di fuga, trovando in Brutt un alleato utile per guadagnare terreno. Dietro, una serie di scatti e controscatti, che non scalfivano minimamente la Maglia Rosa di Tom Dumoulin. L’unico capace di far tremare l’olandese è stato Jan Polanc: lo sloveno è riuscito ad inserirsi nella fuga ed a portarsi al comando in solitaria per qualche chilometro, dopo aver ripreso i primi attaccanti. Il vantaggio dei fuggitivi si è gonfiato a dismisura, toccando i 13 minuti. Un distacco sufficiente per permettere all’atleta vincitore della 4a tappa di sfilare virtualmente la leadership al campione della Sunweb. Il gruppo dei big ha ripreso a macinare ritmo ed il sogno di Polanc si è concluso senza gloria. La fuga comunque ha mantenuto un margine di tutta sicurezza. Ai meno 10 sono iniziati gli scatti per riuscire a presentarsi in perfetta solitudine sul traguardo. Ci ha provato Barbin, imitato anche da Conti. Ma è stato Pierre Rolland a trovare il guizzo vincente: attacco ai meno 6, pedalata agile, ma potente e via verso Canazei. Dietro il corridore della Cannondale, è stata lotta aperta per il secondo posto, conquistato da Rui Costa, davanti ad Izaguirre. La Maglia Rosa resta a Dumoulin.

BARBIN, ATTACCANTE NATO

È stato uno dei protagonisti di questa tappa. Enrico Barbin ci ha provato per tutta la giornata. Prima è riuscito ad evadere dal gruppo. Poi ha risposto ai vari scatti ed ha anche tentato di conquistare la vittoria di tappa nel finale. Gli sono mancate solamente le risorse giuste per arrivare per primo a Canazei. In ogni caso, questa lezione sarà molto utile al ciclista della Bardiani CSF, qualora in futuro si presentassero altre occasioni.

MODOLO: RITIRO AMARO

È stato il giorno del ritiro di Sacha Modolo. Il velocista della UAE Team Emirates non è mai riuscito ad essere protagonista in un Giro d’Italia a cui teneva particolarmente. La condizione faceva ben sperare dopo l’ottimo Giro di Croazia. Purtroppo, nella corsa rosa, Modolo non ha trovato lo spunto giusto e, giorno dopo giorno, ha perso efficacia e mordente. Avrà modo di rifarsi da giugno.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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