Il gruppo fa andare la fuga nella tappa verso l’arrivo inedito di Pico Villuercas: trionfa e risorge Romain Bardet, che torna al successo in un grande giro dopo quattro anni. Nel gruppo, attacco di Lopez che guadagna 4” a Roglic: lo sloveno ne prende una ventina a Eiking, sempre leader.

VUELTA, 14A TAPPA: ROMAIN BARDET VINCE DALLA FUGA, SI MUOVONO LOPEZ E ROGLIC

Dopo il successo a sorpresa di Senechal, la Vuelta ritrova le montagne e scopre una salita inedita. I corridori affrontano 165.7km da Don Benito a Pico Villuercas, con tre GPM: Pico Berzocana (5% di media) è l’antipasto verso il durissimo muro di Puerto Collado de Ballesteros (2.8km al 14%, punte al 20%) e l’ascesa finale verso Pico Villuercas, 14.5km con pendenza media al 6.2% e punte al 10%. Il gruppo lascia subito andare una nutritissima fuga, composta da 18 corridori: all’attacco Champoussin e Prodhomme (Ag2r), Vine (Alpecin), Tratnik (Bahrain), Zeits (BikeExchange), Navarro (Burgos), Bagues (Caja Rural), Herrada (Cofidis), Bardet (DSM), Keukeleire (EF), Azparren (Euskaltel), Demare e Geniets (FDJ), Pidcock (INEOS), Vanmarcke (Israel), Holmes (Lotto), Sunderland (Qhubeka) e Gibbons (UAE). In un amen i fuggitivi guadagnano sei minuti, che diventano dieci e poi raggiungono il massimo vantaggio di 14’25” sul Puerto Collado de Ballesteros, dove iniziano le ostilità tra i fuggitivi.

Brutta caduta per Jay Vine, che si aggancia all’ammiraglia mentre prende una borraccia, ma si rialza e torna addirittura nel gruppo con una strepitosa prestazione. Cadono, dopo aver attaccato, anche Navarro e Vanmarcke: lo spagnolo drizza una curva e tira giù anche il corridore dell’Israel. Dopo la salita con punte al 20%, dunque, resta in testa il solo Prodhomme (Ag2r) con 37” sui rivali: alle sue spalle Zeits, più staccato il gruppetto con Vine, Bardet, Herrada, Pidcock, Champoussin, Geniets e Gibbons. Sull’ascesa finale, attacca per primo Pidcock, che viene fermato inspiegabilmente dall’ammiraglia, e poi si muove Bardet: quella del francese è un’autentica stilettata, che non lascia scampo ai rivali e gli consente di riprendere subito Prodhomme e Zeits, che nel frattempo aveva agganciato il leader. Pochi istanti e Bardet stacca tutti, andando ad involarsi da solo verso il traguardo: il francese risorge dopo un brutto avvio di corsa, che l’ha costretto a trasformarsi in un cacciatore di tappe, e si sblocca in un grande giro dopo quattro anni.

Bardet vince alla Vuelta e a Pico Villuercas, precedendo di 43” Herrada e uno stoico Vine, con Pidcock a 1’12”: seguono alla spicciolata Champoussin, Holmes, Zeits, Geniets, Prodhomme e Tratnik che completano la top-10. E, dopo il successo di Bardet che gli vale anche la maglia a pois azzurri di miglior scalatore, inizia il duello anche in gruppo. La Cofidis tira per staccare Eiking e consegnare la maglia rossa a Guillaume Martin, creando un piccolo buco che viene chiuso dalla Jumbo-Visma, che poi si porta in testa con un ritmo importante, ma regolare. Nel finale attacca Lopez, che fa la differenza, ma la trenata di Kuss e il successivo attacco di Roglic nell’ultimo km vanificano in parte il lavoro del colombiano: Superman arriva a 10’25” e guadagna quattro secondi su Roglic, Mas, Bernal e Jack Haig. Chiude a 10’41” Yates, un secondo dopo Mader e Grosschartner: 10’45” per Ciccone, Vlasov, Meintjes, Kuss, Guillaume Martin e De La Cruz. Resiste stoicamente Eiking, che chiude a 10’49” lasciando solo una ventina di secondi ai rivali. Prosegue il calvario di Landa, che arriva a 21’16”: malissimo anche Aru, arrivato a 25 minuti.

VUELTA: EIKING RESISTE, LA CLASSIFICA GENERALE

Odd Christian Eiking si sta dimostrando un osso duro per i big della Vuelta, che forse hanno sottovalutato il norvegese. Il corridore dell’Intermarché-Wanty Gobert resta saldamente in testa alla classifica generale, precedendo di 54” Guillaume Martin e di 1’36” Roglic: seguono Mas (2’11”), Lopez (3’04”), Haig (3’35”), Bernal (4’21”), Yates (4’49”), Kuss (4’59”) e Grosschartner (5’31”), che precede Vlasov (6’04”) e Ciccone (6’16”), che oggi ha tentato un attacco ai -4km. Domani un’altra tappa di montagna, che difficilmente causerà però degli scossoni in classifica, visto che l’ascesa finale è abbordabile. I corridori percorreranno 197.5km da Navalmoral de la Mata a El Barraco, affrontando quattro GPM, prima dell’arrivo in discesa verso i 1.040m dell’arrivo: si parte con Alto de la Centenera (15.1km al 5.5%) per poi proseguire con Puerto de San Bernardo (9km al 4.2%), Puerto de Mijares (20km al 5.4%) e Puerto de San Juan de Nava, che coi suoi 8.6km al 3.8 sarà l’ultima asperità di giornata.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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