I big della Vuelta affrontano il temibile Alto d’El Gamoniteiru, con delle pendenze-monstre negli ultimi 4km per una montagna seconda per difficoltà solo all’Angliru e molto simile allo Zoncolan. Inizia l’assalto alla maglia rossa di Primoz Roglic, che si difende e fornisce un’enorme impressione.

VUELTA, 18A TAPPA: MIGUEL ANGEL LOPEZ DOMA IL GAMONITEIRU

Dopo lo stupendo assolo di Primoz Roglic, la Vuelta (senza Landa, ritirato) affronta la sua tappa più dura. 162.6km verso il durissimo Alto d’El Gamoniteiru, secondo per pendenze e difficoltà solo all’Angliru coi suoi 14.6km al 9.8% di pendenza media e un tratto finale (4km) costantemente sopra il 14% e con punte al 17%. I corridori affrontano come antipasto le dure Puerto de San Llaurienzu (9.9km all’8.6%) e Alto de la Cobertoria (7.9km all’8.6%), oltre all’agevole Altu de la Sega (4%) prima dell’ascesa finale, e scatta subito una fuga di trenta corridori: all’attacco Bouwman (Jumbo), Cherel e Dewulf (Ag2r), De Tier e Planckaert (Alpecin), Izagirre (Astana), Okamika, Canal e Sanchez (Burgos), Bagues (Caja Rural), Herrada (Cofidis), Vansevenant (Deceuninck), Keukeleire (EF), Martin e Mate (Euskaltel), Le Gac (FDJ), Taaramae (Intermarché-Wanty), Puccio (INEOS), Piccoli (Israel), Vanhoucke e Cras (Lotto), Erviti (Movistar), Howson e Schultz (BikeExchange), Arensman e Storer (DSM), Aru (Qhubeka), A. Nibali e Brambilla (Trek), Majka (UAE). Il gruppo lascia andare i fuggitivi a cinque minuti circa, poi inizia il forcing della Bahrain per ridurre il vantaggio.

Storer vince il primo GPM e attacca sul secondo, staccando tutti i compagni d’azione: il gruppo rosicchia e rosicchia, arrivando a tre minuti, l’azione di Storer però fa aumentare il margine e l’australiano vola letteralmente tra salita e discesa. L’australiano della DSM si porta a 5’30” sul gruppo, mentre i compagni d’azione vengono mestamente ripresi: l’ultimo ad arrendersi è Fabio Aru, che tenta un attacco venendo ripreso da Brambilla e Arensman che fa da “stopper” per il compagno. Storer si vede avvicinare dal plotone, ma si prende Cobertoria, Cordal e maglia a pois mantenendo 2’30” di margine: attacca Bardet (DSM) con Bizkarra (Euskaltel) per prendersi un paio di punti sull’Altu de la Sega, poi si scende verso il temibile Gamoniteiru. Storer dovrebbe cedere, invece resiste perchè la Bahrain non fa un grande ritmo, ma procede regolare dopo gli sforzi d’inizio tappa: Damiano Caruso tira, senza guadagnare nulla sull’australiano che mantiene due minuti. Attaccano, sfruttando il ritmo blando, De La Cruz e Bouchard: lo spagnolo, col suo passo e dopo aver fatto lavorare Majka sull’ascesa precedente, si porta a 52” dall’australiano. Mentre, inspiegabilmente, nessun big lo segue e tutti restano ad attendere gli ultimi (durissimi) km facendo sognare lo storico tris a Storer o la vittoria al corridore dell’UAE. Tris che non avverrà, perchè lo spagnolo va a riprendere Storer e lo lascia sul posto ai -5.5km.

Nel gruppo accelerata a sorpresa dell’Intermarché con Hirt che tira per Meintjes: cede Poels, cedono Martin, Eiking, Caruso e altri big. Restano solo una decina di corridori, poi attacca Egan Bernal: resistono solo Roglic, Lopez, Kuss e Mas mentre cedono Haig e Yates. Kuss si mette in testa a fare il ritmo, poi attacca con uno scatto perentorio Miguel Angel Lopez: Superman va all’attacco e nessuno riesce ad andargli dietro, al punto che nel gruppetto rientrano Haig, Mader e Meintjes. Il colombiano si trova a 8” da De La Cruz ai -3km, con gruppo-Roglic a 27”, e in pochi metri va a riprendere lo spagnolo, superandolo a doppia velocità. Kuss finisce il lavoro, e ai -2km parte Primoz Roglic: resistono solo Mas e Bernal, e Primoz riporta il margine di Lopez sotto i 30”, poi contrattacca due volte Bernal tra le rocce e la nebbia del Gamoniteiru, ma lo sloveno risponde a tono. Lopez inizia l’ultimo km, lunghissimo e con tratti al 17%, con 23”: Roglic e Mas hanno una grande gamba, Bernal resiste e anche il leader, che non perde nulla nei primi 500m. Miguel Angel Lopez vince, come aveva fatto sul durissimo Col de la Loze al Tour de France, sull’Altu del Gamoniteiru: Roglic scatta nel tratto più duro e chiude a 15”, rifilando qualche secondo a Mas (21”) e Bernal (23”). Chiudono a 58” Haig, Mader, De La Cruz e Meintjes, 1’06” di ritardo invece per Kuss e Adam Yates: arriva a 4’23” Guillaume Martin, affonda definitivamente Vlasov, che ieri aveva chiuso nel gruppetto dei velocisti a 35′.

VUELTA: ROGLIC ALLUNGA, LOPEZ SI AVVICINA A MAS

Primoz Roglic vede aumentare, seppur di qualche secondo, il suo vantaggio dopo l’ennesima prova di forza. Lo sloveno guida con 2’30” su Mas, che si vede avvicinare da Miguel Angel Lopez, sempre terzo ma a 2’53”. Più staccati Jack Haig (4’36”) ed Egan Bernal (4’43”): top-10 completata da Adam Yates (5’44”), Kuss (6’02”), Mader (7’48”), G. Martin (8’31”) e Meintjes (9’02”), decimo per soli 22” davanti a De La Cruz. Maglia bianca e maglia verde sempre a Bernal e Jakobsen, mentre cambia la maglia a pois: Storer la strappa a Bardet. Domani i big dovrebbero riposarsi: i 191.2km da Tapia a Monforte de Lemos presentano tre salite, ma tutte nella prima metà di tappa e tutte tra il 4% e il 5% di pendenza media. Ci aspettiamo una nutrita fuga che andrà in porto. Oppure, se il gruppo vorrà, un’ultima chance per i velocisti visto un tratto finale decisamente piatto.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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