La Vuelta a España, nella sua 17a tappa, affronta la salita infernale di Los Machucos-Monumento Vaca Pasiega, un inferno che potrebbe creare grandi distacchi: ecco il film di questa frazione decisiva per la classifica finale.

Vuelta 2017

VUELTA 2017, 17A TAPPA: VINCE DENIFL, APPLAUSI PER CONTADOR. CROLLA FROOME

L’inferno sulla terra, una tappa che manderà letteralmente in tilt chi non sarà al 100%: i 180.5km da Villadiego a Los Machucos-Monumento Vaca Pasiega sono una delle ultime prove per chi vuole vincere questa Vuelta, e possono fare grande selezione. Sono tre i GPM previsti nella 17a tappa, che verrà ricordata per la tremenda salita finale: 7.3km con pendenza media intorno al 10% e due tratti mostruosi che oscillano tra il 26% e il 28%: chi non sarà in forma, salterà, anche perchè come antipasto si scalano il Portillo de Lunada (8.3km al 5.7%) e il Puerto de Alisas (10km al 6% con punte al 7.5%), che porta con la sua discesa all’inferno conclusivo. La frazione viene scandita da una fuga, con Denifl (Aqua Blue), Dani Moreno (Movistar), De Marchi (BMC), Alaphilippe (Quickstep), Cort Nielsen (Orica-Scott) e Villella (Cannondale) che vanno all’attacco e il gruppo che li fa arrivare sino a 5′ di vantaggio: Villella ottiene l’obiettivo sperando passando per primo sul Portillo de Lunada e blindando per oggi la sua maglia a pois, e si rialza nel tratto che porta a Puerto de Alisas. Restano così davanti in cinque, che mantengono due minuti circa sul gruppo, dal quale si muove qualche corridore in questa giornata uggiosa (che nebbia in discesa!): i primi a scattare sono Adam Yates e Chaves in tandem, poi ecco Pedrero e De La Cruz, e in seguito si aggiungono Mate, Antonio Nibali e Pantano, questi ultimi uomini di Contador e Nibali in ispezione. Sky li tiene a bagnomaria (10”), perchè nessuno è pericoloso, e intanto forza per andare a riprendere i cinque davanti con un ritmo rapido ma regolare (vantaggio di 1’20” a 19 dall’arrivo): cinque che diventano quattro, perchè Cort Nielsen cede a fine salita, esattamente mentre inizia a piovere, e aiuta Jack Haig nel suo attacco nella dura discesa verso il ”comienza puerto” (mentre gli altri, da ultimi Mate e Nibali jr., vengono pian piano ripresi in discesa).

Jack Haig sembra in palla e dimezza il distacco dai fuggitivi, che vedono Dani Moreno in grande spolvero nel primo tratto e Stefan Denifl fare la differenza sul lungo periodo e staccare tutti, ma è dietro che succede di tutto: Contador manda Pantano a tastare il terreno, ma appena si muove Superman Lopez, Albertino parte e fa la differenza. È una menata incredibile quella dello spagnolo, che manda in crisi Chris Froome: la maglia roja va alla deriva sulle pendenze al 28% di Los Machucos, fatica quasi a pedalare e non riesce nelle consuete rimonte dopo i cambi ritmo. Si spegne la luce del britannico, che ad un certo punto fatica anche a tenere il ritmo di quei compagni (Poels, Rosa, Moscon e Nieve) che lo tengono su in questa giornata nera: davanti intanto Contador è fenomenale, continua a rilanciare e va ad un ritmo insostenibile per tutti. Lo spagnolo lascia sul posto Lopez e inizia a rimontare i fuggitivi fino ad arrivare a 25-30” da Denifl, che purtroppo per lui non ha il crollo sperato nell’ultimo tratto duro e vince la tappa meritatamente: dietro intanto si corrono due corse, con Nibali che prova a guadagnare il possibile su Froome e tira in prima persona, e il britannico che resta attaccato come una ventosa ai suoi compagni con andamento ”rimbalzante”, perdendo le ruote sui cambi di ritmo e rientrando pian piano. La trenata di Moscon è quella che lo tiene in piedi, e senza i suoi compagni il britannico oggi avrebbe perso probabilmente tre minuti, viste le difficoltà, ma tiene botta: Nibali intanto resta col solo Zakarin, i due staccano Kelderman (che chiude a 1’19”) e riprendono Lopez, formando un quartetto col rientrante Majka e dandosi una mano. La corsa finisce con Denifl che trionfa, tenendo 28” su un favoloso Alberto Contador, mentre Lopez vince la volatina per l’abbuono del terzo posto battendo Nibali e Zakarin: il gruppo di Vincenzo arriva a 1’04” dal vincitore e lo Squalo dello Stretto guadagna su Froome, che chiude a 1’46” e rischia di perdere le ruote di Nieve nello sprint finale. Malissimo invece Aru, che chiude a 2’04” senza essere mai in gara, ma la tappa odierna riapre definitivamente la Vuelta a España 2017.

VUELTA 2017: LA NUOVA CLASSIFICA GENERALE, FROOME È BATTIBILE. DOMANI ALTRE SALITE

Froome, che fatica come mai aveva fatto prima, mantiene la vetta della classifica generale dopo la 17a tappa, ma mostra a tutti i suoi limiti sulle pendenze dure e sui cambi di ritmo, che ci saranno anche sabato sull’Angliru, dimostrandosi tremendamente vulnerabile quando il suo ”computer” biologico non funziona al 120%. Ne esce una nuova riscrittura della classifica, che vede Chris Froome guidare con 1’16” su Vincenzo Nibali, 2’13” su Kelderman e 2’25” su Zakarin, mentre Alberto Contador (vincitore morale) recupera tantissimo e si trova a 3’34” dal leader: completano la top-10 Lopez (4’39”), Woods (6’33”), Poels (6’40”), Aru (6’45”) e De La Cruz (1o’10”), che approfitta del nuovo tracollo di Chaves per rientrare nei 10 (il colombiano ora è 12° a 10’46”).

Domani la corsa continua a salire, anche se in modo più blando: si parte da Suances (sul mare) e si arriva al monastero di Santo Toribio de Liebana dopo 169km che prevedono quattro GPM. Si parte con Collada de Carmona (4.8km al 7.2%), per poi proseguire con Collada de Ozalba (6km al 6.6%) e Collada de la Hoz (7km al 6%, 2a categoria): salite che sono l’antipasto verso l’ascesa finale, 3.2km al 6.4 di pendenza media, che presentano però un ultimo km pianeggiante che falsa i dati. La salita presenta punte al 15% e, anche se la giornata di domani sembra fatta apposta per le fughe e i big dovrebbero aspettare l’Angliru, qualcosa potrebbe succedere.

ULTIME NOTIZIE SPORTIVE AGGIORNATE SU AZZURRI DI GLORIA

News di sport a cinque cerchi tutti i giorni sul nostro sito.
Scopri tutte le ultime notizie sportive di ciclismo su strada anche sui nostri social: FacebookTwitterInstagramYouTube e Google +.

Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

Potrebbero anche piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *