L’ultima tappa della Premier League di Karate, andata in scena a Tokyo, ha regalato grandi soddisfazioni alla compagine azzurra, che ha portato a casa ben sei medaglie. Su tutte spicca l’oro di Luigi Busà, al rientro dall’infortunio. Il prossimo appuntamento è ai Mondiali di Madrid, in programma a novembre.
KARATE, PREMIER LEAGUE TOKYO 2018: BUSÀ ORO NEI -75 KG, POI PER L’ITALIA SONO ARRIVATE ALTRE CINQUE MEDAGLIE
L’ultima tappa della Premier League di Karate, andata in scena a Tokyo, ha regalato grandi soddisfazioni alla compagine azzurra, che ha portato a casa ben sei medaglie (un oro e cinque bronzi) su un totale di otto finali disputate. Su tutte spicca l’oro di Luigi Busà (-75 kg), al rientro dall’infortunio. L’azzurro ha sorpreso tutti con un uramawashi al viso di pregevole fattura, superando per 3-2 l’idolo locale Yuta Mori.
Ma come dicevamo poc’anzi l’Italia non si è fermata qui, perché successivamente alla vittoria spettacolare del 31enne avolese sono arrivate altri cinque successi. A festeggiare per primo è stato Mattia Pampaloni (-60 kg), che ha battuto per decisione arbitrale il campione del mondo, il brasiliano Douglas Brose. Stesso epilogo per Clio Ferracuti (+68 kg), che ha avuto la meglio contro la bulgara Aleksandra Stubleva (il match si era concluso sul 3-3 e la decisione arbitrale è arrivata dopo un’uscita dal tatami all’ultimo istante che ha comportato la perdita del vantaggio per Stubleva). Ottima anche la prova di Silvia Semeraro (-68 kg), che ha controllato agevolmente l’incontro contro la statunitense Cheryl Murphy, battuta con il risultato di 3-2.
Le ultime due vittorie sono arrivate dal kata, grazie alla squadra femminile composta da Sara Battaglia, Michela Pezzetti e Terryana D’Onofrio e quella maschile formata da Alessandro Iodice, Giuseppe Panagia e Gianluca Gallo: le prime hanno avuto la meglio per 5-0 contro la compagine giapponese della Keio University, mentre i secondi hanno ottenuto la vittoria con lo stesso risultato contro la Shinkogauken High School giapponese.
Niente da fare invece per le altre due finaliste: Viviana Bottaro (bronzo a Berlino nel kata) si è dovuta arrendere per 5-0 contro la nipponica Mizuki Ugai, chiudendo al quinto posto, esattamente come Lorena Busà (-55 kg), battuta per 2-1 dalla tedesca Jana Bitsch.
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