Arianna Fontana conquista il primo oro dell’Italia in queste Olimpiadi invernali. Ecco le sue dichiarazioni raccolte poco dopo la finale.

Una gara da incorniciare, quella di Arianna Fontana: la nostra portabandiera vince al fotofinish la finale di short track 500 m e decora il medagliere italiano con il primo oro di questi giochi olimpici invernali. Ecco le dichiarazioni che ha rilasciato al termine della gara.

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Arianna Fontana, 27 anni, al termine della finale

OLIMPIADI INVERNALI 2018: ARIANNA FONTANA È D’ORO NELLO SHORT TRACK!

Arianna, come ti senti?
Penso che devo ancora realizzare un po’. Sono contentissima, quando ho tagliato il traguardo ero sicura al 99% sicura di essere prima. Poi solo alla conferma del fotofinish la gioia è proprio esplosa.

Cosa ti ha detto tuo marito quando ti ha preso le mani?
Io gli ho detto “non lo so”, lui mi fa: “No, hai vinto te, hai vinto te! Ce l’hai fatta, finalmente!”. Ripensando a tutti i sacrifici che abbiamo fatto, oggi, ne è valsa la pensa.

È la chiusura di un cerchio iniziato a Torino?
Non è ancora finito, per fortuna! Ho cercato questa medaglia da anni, anche oggi man mano che passavo un turno ci credevo sempre di più, mi convincevo, dicevo a me stessa: ce la puoi fare. E così è stato.

Sei sempre stata determinata, ma oggi ancora di più.
Una volta in finale, prima di entrare, mi son detta: hai patito la fame per tre mesi, hai fatto sacrifici per anni e non sei qui per regalare la medaglia alle altre, quindi devi fare quattro giri e mezzo, prendi, vai e vinci.

Patito la fame letteralmente?
Sì! (ride)

Ti aspettavi che sarebbe arrivato oggi questo momento?
Sinceramente ho iniziato la giornata pensando gara per gara. Alle Olimpiadi parto sempre con questo approccio perché non si può mai sapere cosa può succedere anche alle avversarie. Penso alla mia gara e affronto quella gara, poi penso a quella dopo e, se va bene, a quella dopo ancora. Questo è il mood che ho durante le gare.

Dici che ha un sapore ancora più bello di quello che ti eri immaginata. Che sapore ha?
È una cosa incredibile. Quando poi ho anche guardato sugli spalti c’era mio papà in lacrime, mia mamma pure. Finita la gara, quando sono uscita, ho dovuto per forza andare da loro. Mio papà penso che non ci credesse neanche lui. È stato davvero incredibile, una sensazione stupenda.

Però zero lacrime…
Cerco sempre un po’ di trattenermi, non mi piace farmi vedere piangere davanti agli altri. Però qualche lacrimuccia è scesa!

L’oro olimpico è sempre una cosa speciale. C’è qualcos’altro che lo rende ancora più speciale?
Un po’ ripenso anche a Soči, a com’era andata quella finale in cui non avevo neanche avuto un’opportunità di provarci. Qui l’ho cercato fin dall’inizio. Più che altro è proprio bello partire davanti e finire davanti. È stato tutto perfetto oggi.

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Arianna Fontana è portabandiera della delegazione italiana a Pyeongchang 2018

Com’è vincere l’oro qui, nella patria dello short track?
Ha un sapore ancora più bello anche perché, come avrete sentito, prima di partire erano tutti solo per la Choi. Poi ho anche tanti sostenitori, fan e follower coreani, quindi sono sicura che siano contenti lo stesso.

Qual è l’effetto dello stadio che ti tifa contro? Ti dà ancora più carica?
A me dà più carica, perché comunque i tifosi tifano per lei ma non sono qua in gara, non sono in pista. Lei deve vedersela con me. Siamo noi che gareggiamo l’uno contro l’altro e non i tifosi.

Hai sentito il contatto al momento del fotofinish? Hai avuto di perdere la medaglia in quel momento?
No, ci ho creduto fino alla fine, ho detto: no, non mi sorpassi all’arrivo! Non esiste!

Hai parlato di grandi sacrifici.
Il periodo degli ultimi tre mesi dopo le coppe del mondo è stato un po’ difficile non avendo gare, le Olimpiadi erano un po’ lontane. La gara ti aiuta comunque a rimanere affamato. È stato un periodo un po’ pesante quello appena prima delle Olimpiadi, ma poi una volta partiti per la Corea è stato tutto in discesa.

Nella dieta di che cosa ti sei dovuta privare?
Niente latticini né derivati, pochi carboidrati, tanta frutta e verdura, carne, tanto pesce.

Che significato ha aver regalato un primo oro all’Italia da portabandiera?
È qualcosa che terrò nel cuore gelosamente. Giovanni prima mi ha detto: sei la prima portabandiera che vince un oro alle Olimpiadi, quindi sicuramente è qualcosa di unico.

Dopo una gioia così grande come si fa adesso a non disperdere le energie in vista delle prossime gare?
Per fortuna ho qualche giorno prima della prossima gara, però sicuramente stasera l’euforia sarà a mille. E non so se riuscirò a dormire. Da domani comunque si penserà alla prossima mia gara sui 1500 m. Non ho molto tempo da buttar via, sicuramente c’è da rimettersi in pista, concentrarsi nuovamente e pensare alla gara.

Anche perché hai raggiunto Monti e Zöggeler come numero di medaglie olimpiche. In questa Olimpiade si possono superare nomi del genere…
Vediamo, gara per gara, giorno per giorno. Non penso mai al dopo, vivo il momento.

Se ripensi alla bambina di Torino 2006, alla bambina che eri, cos’è la prima cosa che ti viene in mente? Uno spaesamento, un’ingenuità che oggi non c’è più?
Penso che ho ancora quella fame di vincere, di dimostrare che sono ancora tra le più forti e che ho ancora tanto da dare.

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Stefano Sfondrini
Radio per lavoro, ma non emetto sentenze. Bevo caffè senza zucchero perché ho capito che "amare significa poco dolci" [San Galli, protettore degli umoristi]

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