Scherma, Mondiali 2022. L’Italia chiude la rassegna iridata de Il Cairo 2022 a quota otto medaglie: due d’oro, quattro d’argento e due di bronzo.
Scherma, Mondiali 2022: l’Italia chiude a quota otto medaglie
Si sono conclusi ieri i Campionati del Mondo di scherma de Il Cairo 2022. L’Italia ha terminato l’evento iridato a quota otto medaglie: due d’oro, quattro d’argento e due di bronzo.
La delegazione azzurra ha chiuso sul podio in ognuna delle giornate di gara, e in tutte e tre le armi, per il terzo posto finale del medagliere. Con lo stesso numero di medaglie della Francia, al vertice della classifica per Nazioni; al cui secondo posto ha chiuso la Corea, con tre medaglie, tutte del metallo più pregiato.
La prima medaglia del bottino azzurro è arrivata grazie al terzo posto nella spada individuale di Rossella Fiamingo, con gli argenti individuali del fioretto maschile e femminile a seguire, con Tommaso Marini e Arianna Errigo. L’Italia ha poi inaugurato il programma delle competizioni a squadre con gli argenti della spada femminile, a firma di Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Federica Isola e Alberta Santuccio, e il bronzo degli sciabolatori Luigi Samele, Luca Curatoli, Pietro Torre e Michele Gallo. Alla penultima giornata a Il Cairo 2022 è poi arrivato il tanto agognato oro, con le fiorettiste Arianna Errigo, Alice Volpi, Francesca Palumbo e Martina Favaretto; nel medesimo giorno dell’argento degli spadisti Andrea Santarelli, Federico Vismara, Davide Di Veroli e Gabriele Cimini. Nell’ultima prova della kermesse, l’Italia è quindi tornata sul gradino più alto del podio, sempre nel fioretto, con Daniele Garozzo, Tommaso Marini, Alessio Foconi e Guillaume Bianchi.
Il bilancio azzurro sulle pedane d’Egitto è dunque particolarmente positivo. Rispetto all’ultima edizione iridata, Budapest 2019, infatti, l’Italia ha aumentato il numero di medaglie conquistate. E, soprattutto, ha portato a medaglia sette dei nove esordienti alla kermesse mondiale.
Paolo Azzi: «È l’inizio di un percorso. Dalle pedane risposte positive»
«Questo è l’inizio di un percorso» ha spiegato il Presidente della Federazione italiana Scherma, Paolo Azzi, tracciando un bilancio dell’evento. «Abbiamo affrontato questo Mondiale con ben nove esordienti in squadra e sette di loro tornano con la medaglia al collo. Hanno dato risposte positive in pedana, hanno dimostrato personalità, fino al risultato splendido di Tommaso Marini nel fioretto, o i quarti di finale colti da Pietro Torre nella sciabola. Ma tutti direi che hanno risposto bene all’impegno e questo avvalora il senso di soddisfazione al di là del numero di medaglie, che è comunque importante. Ci siamo scrollati l’ansia di vincere l’oro che iniziava a farsi strada e il bilancio è positivo».
«Il clima che si respira all’interno delle squadre è molto buono» ha proseguito il numero uno della FIS. «I tecnici di prima hanno guidato le nostre squadre per anni con ottimi risultati, i tecnici che adesso hanno la responsabilità stanno facendo un ottimo lavoro. Il cambiamento porta sembra un nuovo stimolo e questo magari è servito. Sono contento del loro lavoro e dell’approccio nei confronti degli atleti».
Maurizio Randazzo: «Bilancio finale è ottimo. Il mix di giovani e veterani ha funzionato»
«Abbiamo fatto proprio una bella spedizione. E il bilancio finale è ottimo» ha aggiunto il capo delegazione della Federazione italiana Scherma ai Mondiali di scherma 2022 de Il Cairo, Maurizio Randazzo.
«L’Italia ha presentato una squadra rinnovata, composta da un mix di giovani emergenti e di atleti navigati, che si sono fatti valere nella rassegna iridata. C’erano nove giovani» ha spiegato Randazzo, «e credo che il rinnovamento post olimpico abbia dato i suoi frutti, grazie anche ai CT e ai maestri che hanno preparato l’evento al meglio. Certo, ci eravamo abituati bene dopo le 14 medaglie europee, però direi che 8 medaglie con una partecipazione nutrita, anche senza la Russia, ci permette di dire che abbiamo fatto molto bene».
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