Olimpiadi Tokyo 2020, scherma: intervista ad Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Batini ed Erica Cipressa. Le azzurre del fioretto femminile italiano, medaglia di bronzo sulle pedane nipponiche.
Complimenti per la medaglia di bronzo. Come vi siete ricompattate dopo la sconfitta in semifinale contro la Francia?
Errigo: «La squadra è sempre stata unita. Purtroppo abbiamo perso e abbiamo subito pensato all’assalto successivo: quello che era successo era successo».
Volpi: «È doveroso un ringraziamento ai ragazzi [del fioretto, ndr], perché ci hanno fatto tornare il sorriso, ci hanno caricate e sono stati con noi fino alla fine… E dobbiamo ringraziarli, è doveroso».
Contro la Francia, cos’è andato storto?
Volpi: «Ci siamo fatte rosicchiare, piano piano, tante stoccate. E poi è una squadra forte: chiudere con la Thibus non è facile. Potevamo vincere o perdere, e abbiamo perso. Qualcosa è girato storto: dispiace, sicuramente, ma non abbiamo rimpianti, perché abbiamo lottato fino alla fine, anche se non ce l’abbiamo fatta. Però, e proprio per questo, questo bronzo vale tanto».
Vi è forse mancata un po’ di concentrazione contro la Francia, e a tratti anche nell’assalto dei quarti con l’Ungheria, o no?
Cipressa: «Secondo me non è così. Le ragazze hanno cercato di dare il massimo, con grinta e determinazione. Siamo state sfortunate in alcuni passaggi della semifinale, l’arbitraggio non è stato dalla nostra parte… E ci sono state delle stoccate dubbie, che ci hanno dato contro, che potevano essere punti a nostro favore, permettendoci di mantenere il vantaggio. C’era tanta delusione dopo la semifinale: secondo me la professionalità si è vista proprio nel resettare all’assalto successivo e conquistare una medaglia».
È più grande il dispiacere, oppure la gioia per il bronzo?
Volpi: «Abbiamo sofferto tanto, oggi, è stata dura. Ovvio, potevamo vincere l’oro, quindi un po’ di dispiacere rimarrà, però potevamo anche tornare a casa senza niente. Come già mi è capitato [nell’individuale, chiuso da Volpi al quarto posto, ndr]».
Martina, voi spesso venite definite il “Dream Team”: su di voi c’è sempre molta pressione, tanto che se vincete un bronzo vi si chiede se siete contente…
Batini: «Purtroppo siamo abituate a questo tipo di trattamento. Il nostro bronzo non è conquistato, è semplicemente un oro perso. Ormai ci abbiamo fatto il callo. Cerchiamo di non pensare che dobbiamo dimostrare qualcosa a qualcuno: siamo prima di tutto delle ragazze, delle persone, e il nostro valore non cambia a seconda del colore della medaglia che vinciamo».
Arianna, rimane un po’ impresso il tuo sguardo di delusione dopo la stoccata della sconfitta in semifinale. Cos’hai pensato in quel momento?
Errigo: «Era il momento esatto in cui mi sono resa conto che avevamo perso e che non siamo arrivate in finale. Che era sicuramente il nostro obiettivo. Tanto rammarico e tanto dispiacere, però sono stata contenta soprattutto della fiducia che abbiamo tra di noi. E grazie a questo siamo poi arrivate alla finale per il terzo e quarto posto, e siamo poi riuscite a vincere una medaglia di bronzo».
Tu poi personalmente hai reagito alla grande nella finale per il bronzo…
Errigo: «Sicuramente, non è stato facile. E, ripeto, sono stata in grado di fare un assalto del genere per la fiducia che loro [le mie compagne, ndr] mi hanno dato. Perché mi sono messa in discussione, com’è giusto che sia, ma avere delle compagne che ti sostengono, indipendentemente da com’è andato un assalto, è stato di fondamentale importanza. E si è visto».
Erica, debuttare ai Giochi nella “finalina” non è stato facile, è una bella responsabilità, no?
Cipressa: «Entrare a freddo non è stato facile. Però ho mantenuto alta la concentrazione, la grinta e la determinazione. E poi le mie compagne mi hanno aiutata in questo, dandomi un grande vantaggio, quindi sono andata in pedana anche più serena. Ho dimostrato che, stoccata dopo stoccata, ero lì, pronta a dare tutto, e sono contenta per questo».
Papà [il CT della Nazionale del fioretto, Andrea Cipressa, ndr] cosa ti ha detto dopo la vittoria?
Cipressa: «Mi ha abbracciata e mi ha detto: “Sei stata molto brava”. Diciamo che il rapporto padre-figlia in questo ambiente non è facile, perché molto spesso magari ci sono preconcetti, che lui mi possa avvantaggiare… Io penso che non l’abbia mai fatto. Anzi. Volevo dimostrare innanzitutto al commissario tecnico, prima che a mio padre, che mi meritavo di stare in questa squadra. E che mi merito di stare in questa squadra».
Ed è la seconda medaglia olimpica in famiglia…
Cipressa: «Sì. Mio padre, nel ’84, a Los Angeles, ha vinto l’oro a squadre. Io sono figlia d’arte, cresciuta con una medaglia appesa in casa, quindi questo clima olimpico l’ho sempre un po’ percepito. E devo dire che, da atleta, arrivare alle Olimpiadi è il sogno, la gara a cui si aspira, quindi son soltanto contenta. Contenta del risultato, contenta che le mie compagne siano riuscite a voltare pagina dopo un assalto duro in semifinale: ci siamo conquistate questa medaglia e adesso ce la godiamo».
La vostra è una squadra nuova: questo bronzo può essere considerato un punto di partenza, secondo voi?
Cipressa: «Si vedrà l’anno prossimo. Da settembre partiranno le gare di Coppa del Mondo, ci auguriamo, e vedremo se la squadra verrà riconfermata. Parlo per me: nel senso che sono io la nuova arrivata, quella che deve dimostrare di meritarsi questo posto».
Alice, adesso tocca a Daniele [Garozzo, tuo compagno, argento nell’individuale, in pedana nella gara a squadre del fioretto maschile il 1 agosto, ndr] portare a casa quell’oro che ancora manca alla scherma italiana alle Olimpiadi di Tokyo 2020?
Volpi: «Sicuramente, i ragazzi sono carichi, hanno fatto gruppo da tempo e gli auguro veramente di realizzare questo sogno. A Daniele non posso dirgli niente in fatto di concentrazione, stimoli e cattiveria in pedana, perché è sempre presente, è una macchina… Quindi posso fare solo un imbocca al lupo ai ragazzi».
Olimpiadi Tokyo 2020: news, risultati e medagliere aggiornato
News sulle Olimpiadi di Tokyo 2020 tutti i giorni sul nostro sito.
Scopri tutte le ultime notizie sportive anche sui nostri social: Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.