Ddl sullo sport approvato al Senato, il CIO scrive a Malagò: possibile “la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico”. Probabili ripercussioni anche per Milano-Cortina 2026.
TOKYO 2020: DDL SULLO SPORT PREOCCUPA CIO. LETTERA A MALAGÒ: “SOSPENSIONE O RITIRO DEL RICONOSCIMENTO DEL COMITATO OLIMPICO”
La legge di riforma dell’ordinamento sportivo è stata approvata dal Senato in via definitiva: 154 favorevoli, 54 contrari e 52 astenuti. Il ddl attribuisce al governo la delega per intervenire nel settore sportivo anche con il riordino del CONI. Delega che ha allarmato il Comitato Olimpico Internazionale, il quale non ha tardato a farsi sentire scrivendo direttamente a Giovanni Malagò, presidente del CONI. “I comitati olimpici possono cooperare con i governi, tuttavia essi non devono intraprendere azioni contrarie alla carta olimpica”: è quanto si legge nel testo firmato da James MacLeod, alto dirigente del dipartimento per le relazioni con i comitati.
La lettera (qui il testo completo) individua sei punti del ddl in cui l’autonomia del CONI verrebbe limitata. In particolare “il Coni non dovrebbe essere riorganizzato mediante decisioni unilaterali da parte del Governo. La sua governance interna e le sue attività devono essere stabilite e decise nell’ambito del proprio statuto, e la legge non dovrebbe avere per obiettivo un micromanaging della sua organizzazione interna e delle sue attività”. Oltre alle critiche al ddl, la richiesta diretta a Malagò: “Saremmo grati se Lei, nel suo ruolo di Presidente del CONI ma anche nel suo ruolo di Membro CIO che rappresenta il CIO il Italia, potesse portare queste serie preoccupazioni all’attenzione urgente delle più alte autorità di Governo e lavorare insieme con loro per perfezionare le disposizioni in questione del Disegno di Legge e renderle completamente compatibili con i principi fondamentali e con le Regole che governano il Movimento Olimpico, prima che il testo definitivo sia presentato alle autorità competenti per l’approvazione”.
QUALI RISCHI PER L’ITALIA – Nel ddl sarebbero dunque presenti norme “non aderenti ai principi della Carta Olimpica” in quanto lesive dell’autonomia del CONI. E il CIO si riserva di adottare, per la protezione del movimento di un Paese, “la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico”. Significa che l’Italia rischia di non partecipare a Tokyo 2020, la prossima edizione delle Olimpiadi. Gli azzurri potranno comunque prendervi parte come atleti indipendenti sotto la bandiera olimpica, ma sarebbero escluse tutte le squadre, anche quelle già qualificate per i prossimi Giochi Olimpici in Giappone. Anche Milano-Cortina 2026 sarebbe a rischio: con la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico, l’organizzazione dei prossimi giochi invernali in Italia decadrebbe.
LA REPLICA DEL GOVERNO – Dopo l’approvazione al Senato Giancarlo Giorgetti, sottosegretario con delega allo sport, ha dichiarato: “Ora c’è la seconda parte del lavoro da fare con il Parlamento per i decreti legislativi e attuativi. Un lavoro che sarà svolto con equilibrio, misura e realismo per lo sviluppo e il bene del sistema sportivo. In questa sede saranno chiariti anche i dubbi che nascono da un fraintendimento, come dimostra la lettera del funzionario del Cio“.
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