Olimpiadi. L’Italia andrà a Tokyo con inno e bandiera. Per il presidente del CIO Thomas Bach “il caso-Coni è chiuso. Soddisfazione per il decreto del Consiglio dei Ministri: risponde alle nostre preoccupazioni sull’autonomia e il ruolo del Comitato Olimpico Italiano”.

Thomas Bach, il presidente del CIO (fonte: flickr, IOC Media)

Olimpiadi, Italia a Tokyo con bandiera e inno: c’è anche la conferma ufficiale del CIO. Per il presidente Bach “il caso-CONI è chiuso”

Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri italiano risponde alle nostre preoccupazioni, affrontando il tema dell’autonomia e del ruolo del CONI. Siamo molto soddisfatti: il caso-CONI è chiuso“.

Le parole del presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, pronunciate nella conferenza stampa al termine dell’odierna riunione del CIO, mettono dunque la parola “fine” a quello che sarebbe potuto essere il più grande smacco nella storia dello sport olimpico italiano. L’Italia, dopo quarantotto ore di grande fibrillazione, ha dunque ufficialmente risolto la biennale questione dell’autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, con un decreto approvato in extremis dal Governo.

Pertanto, il rischio di vedere gli azzurri e le azzurre ai Giochi di Tokyo 2020 senza bandiera e inno, come avviene ad esempio per atleti e atlete della Federazione Russa, è scongiurato. L’Italia sarà alle Olimpiadi.

Tokyo 2020? “Una sfida estremamente complessa. Combattiamo per gli atleti, e come atleti”. Le parole del presidente del CIO Thomas Bach

Il presidente del CIO Thomas Bach, oltre che del “caso-CONI”, nel corso dell’odierna conferenza stampa ha parlato anche dell’organizzazione delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

“Una sfida estremamente difficile“, quella dei Giochi in Giappone. “Ancor più complessa perché per la prima volta i Giochi sono stati posposti in relazione alla situazione pandemica globale”.

“Stiamo combattendo per gli atleti. E come atleti” ha chiarito Bach. Per il quale “nessuno può prevedere quali saranno le condizioni sanitarie” alla vigilia delle Olimpiadi, il cui inizio è previsto per il 23 luglio 2021. Motivo per cui le speculazioni sulla cancellazione o ricollocazione, oppure per l’ennesimo slittamento risultano infondate. “Siamo già concentrati sulla cerimonia d’apertura” ha detto il presidente del CIO. “Non lavoriamo sul se, ma sul come.

Thomas Bach ha poi specificato che nel mese di febbraio verranno resi pubblici alcuni documenti contenenti le misure che verranno adottare per garantire dei “Giochi sicuri”. “La priorità” del Comitato Olimpico Internazionale. “Molti esempi ci giungono dall’organizzazione, ad esempio, delle competizioni degli sport invernali. E anche da quelli estivi”.

A esplicita domanda, Bach ha affermato di non sapere se sarà possibile la presenza del pubblico alle gare. Questo perché, per il CIO, “è troppo presto per dire quali saranno le misure sanitarie migliori. Serve pazienza e comprensione. Per gli atleti, per il Giappone, per i Comitati nazionali, per tutti”.

Due, dunque, sembrano essere le certezze attorno alle future Olimpiadi. Al momento, “non c’è un piano B”: l’intenzione del CIO e del presidente Thomas Bach è quella di un regolare svolgimento dei Giochi Olimpici e Paralimpici. Cui l’Italia, seconda certezza, sarà presente, con bandiera ed inno.

Azzurri e azzurre alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010 (fonte: wikicommons)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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