Sara Errani potrebbe tornare presto in campo in seguito alla squalifica di due mesi per la positività ad un controllo antidoping al letrozolo. L’obiettivo è chiaro: partecipare agli Australian Open 2018.
LA SCALATA DI SARA ERRANI
Meno sei. È iniziato il countdown per Sara Errani. Il 2 ottobre terminerà la squalifica per doping comminatale dal Tribunale indipendente riconosciuto dalla Federazione Internazionale in seguito alla positività al letrozolo in un test fuori competizione risalente al 16 febbraio. La tennista bolognese non ha perso tempo e si è preparata per il ritorno previsto in occasione del torneo cinese di Tianjin, le cui qualificazioni si svolgeranno dal 4 ottobre. Si tratterebbe del primo scalino della risalita dall’inferno di “Sarita”, il punto di partenza della nuova vita sportiva della ragazza emiliana. Sicuramente una data attesa a lungo da parte di Sara, con un mix di rivalsa per l’ingiustizia rimediata a suo avviso, dubbi sulla sua competitività e voglia di lasciarsi alle spalle questo periodo travagliato. In ogni caso, sarà un ritorno all’agonismo molto speciale e denso di emozioni.
OBIETTIVO AUSTRALIAN OPEN
Il finale di questo 2017 ha un obiettivo ben preciso: conquistare il pass per approdare al prossimo Australian Open. Hua Hin in Thailandia (6-12 novembre, cemento indoor), Taipei (13-19 novembre, sintetico) ed Honolulu (20-26 novembre, cemento) saranno le tappe decisive per racimolare i punti necessari per conquistare gli ultimi posti della entry list delle qualificazioni del primo Slam del 2018. Traguardo non semplice, visti i risultati persi tra il 16 febbraio ed il 7 giugno per effetto della decisione dell’Itf e la conseguente 278esima posizione nel ranking WTA. La scalata è complicata ed ardua. Servirà un cambio di ritmo deciso, soprattutto ripensando alle ultime prestazioni poco esaltanti di “Sarita”.
ASPETTANDO IL TAS DI LOSANNA
Tuttavia, Sara non ha ancora pace. Oltre all’ansia per il rientro con tutte le incognite del caso, bisogna ancora attendere il verdetto del TAS di Losanna, chiamato a pronunciarsi sul ricorso impugnato dalla WADA, dopo la sentenza del Tribunale indipendente riconosciuto dalla Federazione Internazionale. Quest’ultimo aveva tenuto conto del dossier presentato dall’entourage della giocatrice sulla contaminazione alimentare all’origine della positività. Tuttavia, l’Agenzia Antidoping Mondiale ha chiesto di revisionare la squalifica inflitta alla tennista italiana, in quanto quella comminatale ed attualmente in corso sarebbe apparsa troppo blanda. Una brutta tegola per la tennista classe 1987. Sicuramente non la notizia ideale per rasserenare il suo stato d’animo a pochi giorni dal ritorno sul terreno di gioco.