Due squadre che giocano col solo obiettivo di perdere la partita: è successo davvero nel campionato U18 pugliese, ”regalandoci” una bruttissima pagina di sport. Il nostro commento all’accaduto.

Italia, episodio vergognoso in un campionato U18.

(Fonte foto: Caserta web).

Un episodio su cui tutti dobbiamo riflettere

Una normale partita di ragazzi che si trasforma in un incubo e in una vergogna per tutto il movimento italiano. Anche se è passata quasi una settimana dal fatto in questione, i sentimenti di delusione e rabbia rimangono, soprattutto perchè si tratta di una partita di basket tra Under 18: ragazzi in piena crescita e che, grazie e attraverso lo sport, possono imparare e comprendere appieno il significato di alcuni valori fondamentali, anche per la loro crescita personale. Un tale evento potrebbe, al contrario, generare una perdita di valori come il rispetto delle regole, la lealtà e l’onesta che (è giusto dirlo) ormai sono sempre più rari da incontrare nel nostro Paese. Ma cosa è successo nel caso specifico? Due squadre pugliesi, Brindisi e Martina Franca, combattono per la fase interregionale U18: chi vince andrà a giocarsela in Toscana, chi perde andrà nella più vicina Campania. Andare in Toscana conta solo per il prestigio e per la voglia di competere con avversari più forti, ovvero conta solo per questioni ritenute inutili dai dirigenti delle due squadre, che guardano solo al lato economico e non alla crescita dei propri atleti e allora decidono di perdere e costringono i ragazzi a giocare per non vincere. In tal modo va in scena una vera sceneggiata, quasi una comica, ovvero, come paradosso, vincerà chi è meno bravo a far finta di perdere. Chi sbaglia meno, perde. La mossa vincente è l’autocanestro intenzionale, una delle cose più vergognose che si possono fare giocando a pallacanestro, un vero e proprio “atto di suicidio del basket” che costringe gli arbitri a sospendere la partita. Grazie ad alcuni filmati online, si riesce a divulgare un simile scempio e a farlo pervenire in FIP, dove lo stesso Presidente  Petrucci lo definirà “una vera e propria vergogna”. Ci sono state delle sanzioni che, per assurdo, appaiono ridicole, ma in realtà sono il massimo che il giudice sportivo può stabilire in casi del genere: perdita del diritto sportivo per le società coinvolte, ammenda di 720.00 euro e scioglimento del vincolo contrattuale per tutti i tesserati. Ma in realtà chi ci perde? Ci perdiamo noi e tutto lo sport, ancora una volta non guarito da quel malessere che, piano piano, riaffiora in superficie, e inoltre ci perdono quei ragazzi che hanno rivestito il ruolo di capro espiatorio.

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Nato a Cremona nel 1992, laureando in Giurisprudenza a Pavia. Sono un tifoso e appassionato di basket, soprattutto la Serie A1 italiana, con uno sguardo anche alla lega femminile. Cercherò di fare il punto del campionato giornata per giornata.

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