Basket, NBA 2019. Il punto sul campionato di pallacanestro oltreoceano, a meno di un mese dalla fine della stagione regolare. Protagonisti, per l’Italia, Danilo Gallinari e Marco Belinelli, rispettivamente in maglia Los Angeles Clippers e San Antonio Spurs.
Basket, NBA 2019: un mese dall’All Star weekend, a meno di un mese dai playoff
La regular season della NBA si avvia alla conclusione: tra meno di un mese, infatti, dopo ottantadue partite, la stagione 2019 entrerà nel vivo con l’inizio dei playoff .
Una lunga cavalcata, quella delle trenta franchigie che compongono la lega, che come ogni anno sta riservando non poche sorprese. Prima tra tutte, la possibile esclusione dai playoff dei Los Angeles Lakes di LeBron James, il quale mancherebbe l’appuntamento più importante dell’anno dopo ben tredici stagioni. Nelle quali “The King” è stato, sempre All Star, quattro volte MVP e tre volte campione, con altrettanti titoli di MVP delle finali.
Molti gli interrogativi anche sulle possibili combinazioni delle varie finali di Conference: se a Ovest si preannuncia quasi imminente un possibile remake delle finals dello scorso anno, tra i Golden State Warriors (44-20 il loro record finora) campioni in carica e gli Houston Rockets (39-25), con i Denver Nuggets (43-21) e gli Oklahoma City Thunder (39-25) – vincenti – spettatori interessati, a Est le cose sembrano assai più imprevedibili. Complice l’esplosione dei Milwaukee Bucks (48-16) del neo-coach Mike Budenholzer e del “the greak freak” Giannis Antetokounmpo, l’affermazione dei Toronto Raptors (46-19) del neo-acquisto Kawhi Leonard, l’ottima – imprevedibile – stagione degli Indiana Pacers (42-23), la talentosa gioventù dei Philadelphia ’76ers (41-24) e gli alti-bassi dei Boston Celtics (40-26).
Danilo Gallinari e Marco Belinelli: la corsa-playoff degli azzurri
Un destino accomuna i due azzurri impegnati oltreoceano, Danilo Gallinari dei Los Angeles Clippers e Marco Belinelli dei San Antonio Spurs: la corsa all’ottavo posto playoff a Ovest.
I due azzurri, infatti, si trovano con le rispettive franchigie nei due ultimi lotti disponibili per un posto post stagione regolare nella Western Conference: settimi gli angeleni (37-29) e ottavi i texani (37-29). Tallonati dai Sacramento Kings (32-32), noni, e dal “re”, Lebron James, con i suoi Los Angeles Lakers (30-35), decimo, insieme ai Minnesota Timberwolves (30-35).
Differenti, tuttavia, i momenti della stagione delle due squadre.
I San Antonio Spurs sono in difficoltà. A testimonianza di ciò, il record degli “speroni” durante il Rodeo Road Trip (il giro di trasferte dovuto all’occupazione dell’AT&T Centre da parte del rodeo): 1-7, il peggiore di sempre. Meglio il post All Star Weekend, con il rientro a San Antonio: 4-3, tra cui spicca una vittoria, 104-103, contro Denver. Partite nelle quali, queste ultime, l’azzurro Marco Belinelli è stato, in media, il giocatore “dalla panchina” con più minuti tra i nero-argento: più di 25 di media, con 10.1 punti, 3.6 rimbalzi e 1 assist.
Il lavoro per coach Gregg Popovich e per i suoi assistenti, tra cui l’ex allenatore azzurro Ettore Messina, dunque, è molto. E imminente, in vista d’una corsa playoff che potrebbe nuovamente concludersi, come lo scorso anno (4-1 contro gli Warriors al primo turno), prematuramente.
Procede a regime, invece, il percorso dei Los Angeles Clippers: 5-2 il bilancio tra vittorie e sconfitte post All Star Game. Gli angeleni, a differenza dei texani, si sono mossi sul mercato, scambiando il loro miglior giocatore (insieme a Danilo Gallinari) Tobias Harris, trasferitosi con Boban Marjanović e Mike Scott a Philadelphia, in cambio di Wilson Chandler, Mike Muscala e Landry Shamet. Una mossa che ha fatto storcere il naso a molti, ma che, finora, ha pagato dividenti. E ha permesso a coach Doc Rivers di affiancare alcune importanti pedine “di contorno” proprio al Gallo, sempre più leader della squadra. In attesa dei playoff e, soprattutto, della ventura finestra di mercato.
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