Basket, Eurolega 2017: Gigi Datome conquista la prima coppa internazionale della sua carriera e riscatta con il suo Fenerbahce la sconfitta nella finale del 2016 battendo l’Olympiakos.
EUROLEGA 2017: LA VITTORIA PIU’ BELLA
Gigi Datome da Olbia (sì ok, è nato in Veneto ma lui è una vera anima sarda) la sognava da una vita. Forse proprio da quando ha iniziato a giocare a basket nella sua Sardegna.
Un sogno che si è realizzato ieri, alla Sinan Erdem Arena di Istanbul: la sua nuova casa. Eh sì, perché il capitano della nazionale azzurra lo scorso anno ha lasciato i lidi dorati dell’NBA, ma poco fortunati per minutaggio e risultati sia a Detroit che a Boston, per approdare in un Fenerbahce ambizioso e desideroso di conquistare la maggiore coppa europea per club per la prima volta nella sua storia.
Un top club per un top player che non avrà sfondato oltre oceano, ma che nel vecchio continente sa farsi rispettare alla grande.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: due finali di Eurolega in due anni. La prima, nel 2016, persa all’overtime contro il Cska Mosca di Teodosic. La seconda, vinta per 80-64 in finale contro l’Olympiakos tra le mura amiche del palazzetto turco, ricolmo di tifo ed entusiasmo.
Una vittoria da protagonista, quella di Gigi. 11 punti, con un terzo quarto da urlo che ha letteralmente ammazzato la partita e piegato le ginocchia a Spanoulis e compagni.
A fine partita, le lacrime di delusione della passata stagione diventano di gioia (e la sua intoccabile folta chioma viene tagliata per pagare pegno) per quello che è un successo storico per il nostro basket. Datome è infatti il secondo italiano a conquistare l’Eurolega giocando al di fuori dei confini nazionali. Il primo a riuscirsi fu Gianluca Basile con la casacca del Barcellona nel 2010.
GIGI DATOME: UN PERSONAGGIO MAI BANALE
Intelligente, acculturato, critico e mai banale. Luigi Datome rappresenta una rarità nel mondo dello sport professionistico di squadra.
Seguitelo sui social, ne vale la pena. Un uomo che analizza lucidamente ogni contenuto che condivide, sia esso sportivo o politico, e che ascolta, legge e genera dibattiti con i suoi fan.
Non mancano mai ironia (è ormai nota la sua passione per la serie tv “Boris”, dalla quale prende spunto per molte delle sue battute) e autocritica.
Mettetelo alla prova, potreste essere fortunati. A seguito di una scommessa persa con Fabio, suo follower su Twitter, Gigi nel prossimo luglio sarà costretto a disputare un’amichevole con una squadra di amatori nella provincia di Bergamo. Un’occasione che il capitano ha trasformato in un evento benefico, le cui modalità devono ancora essere ufficializzate.
QUEL SUCCESSO CHE MANCA CON GLI AZZURRI
Da quando la nazionale italiana di pallacanestro si è infarcita di talenti NBA, la strada si è fatta paradossalmente tutta in salita. Una squadra che è come Godot: la aspetti ma non arriva mai.
Poche gioie e tante delusioni: nessuna partecipazione olimpica da Atene 2004 e la qualificazione al mondiale 2015 mancata per gli scarsi risultati ottenuti all’europeo precedente.
L’ultima grande batosta è la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016, con la finale del torneo preolimpico persa a Torino contro la Croazia.
In America ora sono rimasti solo Danilo Gallinari e Marco Belinelli, mentre Andrea Bargnani, dopo l’addio agli Usa, prosegue la sua parabola discendente. Crescono però alcuni azzurri impegnati in Europa: Nicolò Melli, migliorato esponenzialmente nelle ultime due stagioni in terra tedesca e che raggiungerà proprio Datome a Istanbul per il prossimo campionato, e Daniel Hackett, ora all’Olympiakos ma reduce da un brutto infortunio.
Si attende invece la definitiva esplosione dei talenti rimasti nella nostra A1, come Amedeo Della Valle, Stefano Tonut e Diego Flaccadori.
Gli europei di basket 2017 rappresentano quindi una delle ultime occasioni per dimostrare che Godot, alla fine, arriva.
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