Nel weekend è ricominciata la Serie A2 di basket femminile, ma la Geas Sesto sta giocando una partita ancor più importante: quella per sopravvivere.

Coach Cinzia Zanotti durante un time out (fonte: pagina Facebook ufficiale della Geas Sesto)

RICOMINCIA LA SERIE A2 FEMMINILE: GEAS SESTO IN CAMPO

Sabato 30 settembre è iniziata la trentottesima edizione della Seria A2 di basket femminile. Sul parquet del Palasport di Torre Boldone, nella sera bergamasca, la Fassi Edelweiss Albino ha ospitato la Geas Sesto, vittoriosa dopo match molto combattuto, conclusosi 44-39. Non una partita qualsiasi, e non solo perché l’anno scorso, al primo turno dei playoff, la squadra di casa fu eliminata proprio dalle rossonere, poi finaliste.

La Geas, infatti, da oltre un paio d’anni, versa in condizioni economiche assai complesse, per non dire disastrose, pesantemente indebitata verso le proprie banche creditrici, orfana d’un main sponsor capace di finanziare la storica squadra di Sesto San Giovanni, la più vincente in Italia. Settimana scorsa s’era addirittura temuto il definitivo “canto del cigno” della società che, nella stagione 1977-78, fu capace di conquistare la Coppa dei Campioni: ma la Geas, e le proprie giocatrici, non si sono arrese.

CAPITAN ARTURI E COMPAGNE: “SCOMMETTERE SUL RILANCIO, QUALCOSA DI BUONO SUCCEDERÀ”

Vogliamo proseguire quanto iniziato: [siamo] tutte d’accordo, ci teniamo molto” aveva dichiarato in settimana Giulia Arturi, da capitano, a nome di tutte le ragazze della Geas. “La società sta attraversando un momento di grave difficoltà, il rischio di fallire è stato concreto, ma abbiamo deciso di andarle incontro, scommettendo sul rilancio: qualcosa di buono succederà”.
Nessuna delle giocatrici di coach Cinzia Zanotti, in estate o negli ultimi giorni, ha lasciato Sesto. Nè qualcuno ha chiesto di farlo. Anzi, pur di ritentare l’impresa della promozione, inaspettatamente sfiorata l’anno scorso, le ragazze hanno deciso di giocare gratis, senza certezza alcuna riguardo il futuro. Una scelta coraggiosa, fatta con il cuore, per riprovare la scalata all’A1: un sogno sfumato dopo la scorsa finale, persa contro la Matteiplast Bologna.

Quel risultato negativo ha creato molto dispiacere, anche se competere nella finale promozione non era un obbiettivo preventivato” aveva commenta coach Zanotti. Quest’anno, tuttavia, “la squadra è più rodata“, ha continuato l’allenatrice. “L’innesto di Zagni e l’esperienza acquisita dalle giovanissime del gruppo rappresentano ulteriori motivi di una possibile crescita. È vero, il livello del campionato di quest’anno si è elevato: il torneo è molto competitivo. Il nostro girone comprende numericamente una squadra in più dell’altro e diverse avversarie si sono rafforzate. Tutte le partite sono importanti: il destino è nelle nostre mani“.

Mabel Bocchi, storica giocatrice della Geas Sesto (fonte: Wikipedia)

GEAS SESTO: QUALE FUTURO?

Se il destino cestistico della Geas è, dunque, nelle mani di coach Zanotti e delle sue ragazze, diversamente è per quello finanziario. Le rossonere hanno fatto quanto in loro potere e di loro competenza, ma ora la palla passa alla società e alla lega. Con la prima che si è già mossa sulla piattaforma di crowdfunding eppela.com (qui l’iniziativa) con l’intento di raccogliere cinquemila euro. Cifra, in ogni caso, irrisoria rispetto ai 250 mila, “il budget necessario per una stagione“.

Il Comune“, dal canto suo, ha dichiarato Andrea Rivolta, vicesindaco PD con delega allo Sport, “ha investito fondi per l’ammodernamento della palestra Carzaniga [casa della Geas e dei ragazzi della Posal, ndr], ma Sesto, come altre città italiane, vive anni di crisi e le risorse sono poche. Gran parte delle aziende del territorio sono scomparse, sono arrivate multinazionali, come Heineken e Coca-Cola, che però non hanno interesse a investire sulle realtà locali. In più, le federazioni non aiutano: a ogni cambio di categoria sono richieste risorse per garantire determinati standard agli impianti, neanche fossimo in NBA! In qualità di vicesindaco più che lanciare appelli per la sopravvivenza di una società non posso fare“. Anche perché la vicenda della Geas rimane “una delle tante preoccupazioni di una città che ha molti problemi“.

Poche certezze, dunque, sia dal fronte dell’amministrazione comunale, che da quelli della Lega e del presidente della Sesto Filippo Penati. Ma le rossonere, in ogni caso, sono pronte al debutto casalingo, domenica 8 ottobre, al PalaNat di Sesto San Giovanni, contro Udine. Desiderose di giocare, è facile da immaginare, davanti ai propri tifosi, allo sport che più amano, e stanche di assistere al più popolare tra quelli praticati in Italia, lo scarica-barile.

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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