Male ai Mondiali di Vienna, vittorioso agli Europei di Jurmala: il beach volley azzurro ha mostrato due facce molto diverse nell’estate 2017. E al femminile i problemi sono evidenti: analizziamoli nella nostra inchiesta.

Lupo-Nicolai

Paolo Nicolai e Daniele Lupo festeggiano dopo una vittoria

DISASTRO MONDIALE E ORO EUROPEO: I DUE VOLTI DEL BEACH VOLLEY MASCHILE

Dall’inferno al paradiso, senza neppure passare dal purgatorio: nel giro di pochissimi giorni, l’Italia del beach volley ha mostrato i suoi due volti, passando da un fallimento inatteso a un grande trionfo, dal disastro mondiale all’oro europeo. Vienna e Jurmala, facce diverse della stessa medaglia e di una disciplina che ci ha regalato la soddisfazione più grande a Rio 2016: allora Lupo-Nicolai avevano conquistato l’argento e avrebbero meritato anche l’oro, e sono stati nuovamente loro a deluderci prima e farci esultare in seguito. La delusione è arrivata a inizio mese a Vienna, in un torneo che vedeva gli azzurri come assoluti favoriti dopo il 2° posto del Major di Porec e la conquista della vetta del ranking mondiale a suon di regolarità e ottimi risultati: Daniele Lupo e Paolo Nicolai erano partiti benissimo, vincendo tre match su tre nel girone eliminatorio, ma al primo ostacolo sono stati eliminati dai canadesi Pedlow/Schachter con un inatteso 2-0. Un’eliminazione ai 16mi fa sempre male, e lo fa ancor di più quando parti da favorito, ma i nostri portacolori sapevano già di potersi rifare a breve con gli Europei di metà agosto: c’era un titolo da difendere in una manifestazione compressa in cinque giorni, e il duo azzurro non ha affatto deluso, eliminando avversari di livello e conquistando il bis continentale, peraltro ottenuto battendo in finale i padroni di casa Samoilovs-Smedins con un netto 2-0 (21-16 e sofferto 23-21). Terzo titolo in quattro anni per Lupo-Nicolai, che hanno dimostrato per l’ennesima volta di saper reagire con una certa velocità alle difficoltà: a Vienna la pressione di vincere li ha traditi, a Jurmala li ha caricati, e sono ancora loro i leader del movimento azzurro e le speranze per il bis da podio a Tokyo 2020.

Lupo-Nicolai certezze, mentre Ranghieri e Carambula, che avevano sorpreso a Rio a suon di skyball e muri prima di uscire contro i connazionali, confermano i loro alti e bassi: la coppia azzurra bissa l’eliminazione dei connazionali ai 16mi lottando palla su palla contro i forti Dalhausser-Lucena, e agli Europei invece viene eliminata ai quarti perdendo 2-1 contro i belgi Koekelkoren-Van Walle, subendo la rimonta (21-15 e 21-17) dopo il 21-18 iniziale. Risultati che confermano l‘anno non positivo della seconda coppia azzurra, che però ha il talento per rifarsi: insomma, con Ranghieri-Carambula e soprattutto Lupo-Nicolai l’Italia è in una botte di ferro per il futuro, mentre al femminile regnano disastri e confusione.

ELIMINAZIONI, RISULTATI SCADENTI ED ERRORI DI VALUTAZIONE: I GUAI DEL BEACH VOLLEY FEMMINILE

Dopo Cicolari-Menegatti il vuoto, con gli ottavi di Menegatti-Giombini a Rio 2016 a rappresentare un piccolo ed estemporaneo raggio di sole in un movimento che vive continui anni zero. Da un lato la querelle tra la FIPAV, piazzata al fianco del ct Lissandro, e Greta Cicolari che ha portato all’esclusione (ancora inspiegabile) della parte dominante della coppia arrivata 5a a Londra, dall’altro alcune scelte inspiegabili sulla nuova compagna di Marta Menegatti: la FIPAV ha deciso di puntare per la stagione olimpica sulla naturalizzata (è nata negli USA) Becky Perry, salvo poi accorgersi che non aveva i risultati minimi per i Giochi e virare sulla Orsi Toth, che si è fatta pizzicare positiva all’antidoping: la coppia improvvisata Menegatti-Giombini ha fatto vedere buone cose a Rio 2016, ma questo non è bastato per confermarla. Nella stagione 2017, infatti, la FIPAV ha optato nuovamente per Perry-Menegatti come coppia federale, e i (non) risultati si sono visti: le azzurre hanno ottenuto uno scarso rendimento, chiudendo vari Major all’ultimo posto, e si sono ripetute anche nei Mondiali di Vienna. Le azzurre hanno chiuso il girone con tre match persi e due miseri set vinti: ultimo posto scontato e tanti dubbi sul prosieguo del percorso della nostra coppia. Nella stagione 2017-18, infatti, Becky Perry giocherà indoor nella seconda divisione turca: riuscirà a conciliare l’impegno col beach volley? Onestamente la vediamo dura, e questa situazione dimostra per l’ennesima volta la confusione che regna in un beach volley femminile sempre più ridotto ai minimi termini…

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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