7a tappa della Vuelta 2017 che non presenta particolari insidie nei 207 chilometri che dividono Llíria e  Cuenca Ciudad Patrimonio de la Humanidad, in una giornata che dovrebbe essere dedicata ai velocisti.

La fuga viene portata a conclusione da Mohoric nella 7a tappa della Vuelta 2017 (Fonte Twitter @lavuelta)

IL FILM DELLA 7a TAPPA

Settima tappa che parte subito con un problema: il via viene posticipato di qualche chilometro (e minuti) data una diffusa caduta nel trasferimento dei corridori fino alla linea effettiva di partenza. Dopo di che si stacca n gruppo di 15 uomini che in poco tempo prendono un grosso vantaggio sul gruppo: Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Matej Mohoric (UAE Team Emirates), Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale), Luis Angel Maté e Anthony Perez (Cofidis), Pawel Poljanski (Bora – Hansgrohe), Richard Carapaz e Jose Joaquin Rojas (Movistar), Aldemar Reyes e Jetse Bol (Manzana Postobon), Alessandro De Marchi (BMC), Floris De Tier (Lotto NL – Jumbo), Arnaud Courteille (FDJ) e Rafael Reis (Caja Rural – Seguros RGA).

Battistrada che vengono lasciati sempre più liberi dal gruppo, che lascia davanti il solo Team Sky che può amministrare tranquillamente la tappa e cercare di conservare le energie visto che i chilometri rimanenti dicono solo 3 GPM di terza categoria, in una giornata che in teoria poteva essere dedicata solo agli scattisti, e invece non sarà così. I gregari di questi specialisti sono dietro e non si affacciano per recuperare sui primi, evidentemente il distacco è eccessivo per sperare in una rimonta e poi tirare correttamente la fuga.

Al primo GPM (Puerto La Montalbana) i fuggitivi passano con 7′ di vantaggio sul gruppo maglia rossa, con De Gendt che prende i tre punti per la classifica scalatori, ripetendosi poi sul secondo GPM di Alto de Sta. Cruz de Moya.

Dietro nel pelotòn poco da segnalare: solo la caduta di Kudus e Warbasse, che sono costretti a ritirarsi dalla Vuelta 2017, e un eccezionale folata di vento che divide il gruppo le uniche emozioni fino a 20 km dall’arrivo. A questo punto la situazione dice che Jetse Bol (Manzana Postobon) è virtualmente maglia rossa, avendo 5 secondi di vantaggio sul capoclassifica Froome (il gruppo a 9′ di ritardo).

Sull’ultima salita di giornata (Alto del Castillo) si sfalda il battistrada: Mohoric scatta seguito da Gougeard, poi ripresi da De Marchi e Perez. Rientrano pian piano tutti, con lo sloveno che scollina per primo in solitaria e che ha ad appena 5 secondi Polianski, Rojas e Gougeard. Il corridore della UAE Team Emirates arriverà poi fino in fondo da solo, affrontando la discesa in maniera eccellente, vincendo la tappa davanti a Poljanski e Rojas, arrivati rispettivamente secondo e terzo. L’italiano De Marchi chiude quinto a 27″ dal giovanissimo vincitore. Arriverà poi il gruppo dei big (coi vari Aru e Nibali) con 8 minuti e 37 secondi di ritardo, con enorme rischio per Froome di perdere la maglia rossa ed enorme guadagno per Bol (7° oggi a 29″) che guadagna circa 8′ e finisce tra i primi 10 in classifica.

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Gianluca Zanfi
Studente Magistrale di Ing.Civile@Unimore. Spalmato sul divano e con un telecomando in mano, ogni sport diventa magicamente interessante e degno di racconto.

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