L’Italia chiude le Paralimpiadi di Pechino 2022 con sette medaglie, conquistandone due nell’ultimo giorno di gare: l’oro di Giacomo Bertagnolli e Andrea Ravelli (visually impaired) e il bronzo di René De Silvestro (sitting) nello slalom. Eguagliato il bottino di Vancouver 2010. 

SCI ALPINO: BERTAGNOLLI-RAVELLI ORO IN SLALOM!

Il risultato sperato è arrivato, nell’ultima nottata di gare delle Paralimpiadi invernali di Pechino 2022. Dopo aver visto sfumare l’oro in gigante, Giacomo Bertagnolli e Andrea Ravelli puntavano tutto sullo slalom: in palio c’era l’ultimo successo delle Paralimpiadi, ma anche il record da ritoccare per Jack, che aveva ottenuto quattro medaglie a PyeongChang 2018, ma con un bronzo. E il tanto sognato oro arriva. Una prima manche strepitosa mette gli azzurri davanti a tutti, con sei decimi su Aigner. L’austriaco va all’attacco nella seconda run, favorito dalla tracciatura del suo tecnico, e sfodera una grandissima prestazione, rifilando nove secondi all’incolpevole Haraus. Il copione del gigante sembra ripetersi quando Giacomo ha un’incertezza, ma l’azzurro si riprende e lotta fino all’ultima porta, prendendosi il meritato successo con le unghie e con i denti.

Oro in slalom per Giacomo Bertagnolli e Andrea Ravelli, che va ad arricchire lo strepitoso bottino di Jack e Ryan nella categoria visually impaired: gli ori in combinata e slalom, gli argenti in Super-G e gigante e l’unica “nota dolente” del 6° posto in discesa per i due campioni azzurri. Aigner è argento per soli 28/100 e va a podio in tutte le discipline, arricchendo il medagliere famigliare: Johannes e le sorelle Barbara e Veronika arrivano a 9 medaglie (4 O, 3 A, 2 B), un bottino incredibile per questi ragazzi terribili. Il bronzo, come dicevamo, va ad Haraus che chiude a 9″60. L’Italia (che resta a secco negli standing: out sia Bendotti che Pelizzari) sale a quota sei medaglie, ma non è ancora finita.

SCI ALPINO: DE SILVESTRO BRONZO NEI SITTING

Non è ancora finita perchè manca all’appello René De Silvestro, che era terzo dopo la prima manche della categoria sitting: Pedersen in testa, con Kampschreur a 39/100 e l’azzurro (portabandiera nella cerimonia di chiusura) a 1″03. La seconda manche, troppo “rotante” per gli atleti in carrozzina e oltretutto disputata su un tracciato molto segnato e provato dal passaggio di almeno 60 atleti, è una lotteria. Molti partecipanti vanno fuori, e quando scende sul tracciato René il leader è l’olandese De Langen: l’azzurro va all’attacco, ma inciampa in una porta e si ferma una prima volta. Il 90% degli atleti alzerebbe bandiera bianca, invece De Silvestro non molla, si rimette in carreggiata e addirittura intravede un clamoroso sorpasso sull’olandese, portandosi a 38/100: un nuovo errore lo ricaccia indietro, a 1”26, quando devono ancora scendere i primi due.

Serve un aiuto per bissare il podio del gigante, e la medaglia arriva esattamente nello stesso modo: Kampschreur osa troppo e finisce fuori dal tracciato. René conquista la seconda medaglia e conquista il bronzo: oro a Pedersen, con 6″08 su De Langen e 7″34 sull’azzurro, che riesce a cavare il sangue dalle rape e ottenere una medaglia da una manche estremamente complicata. Lotta e resilienza, due parole chiave per De Silvestro e il suo modo di gareggiare. Bronzo per René (già argento in gigante), e settima medaglia per l’Italia: gli azzurri chiudono all’11° posto nel medagliere con due ori, tre argenti e due bronzi. Sei medaglie su sette dallo sci alpino, trascinatore del movimento: il risultato di Pechino 2022 ci consente di eguagliare quella che era la miglior Paralimpiade dell’era recente, Vancouver 2010. Il record di Lillehammer (14) è lontanissimo, e chissà che non cada a Milano/Cortina…

SCI DI FONDO: ITALIA 10A NELLA STAFFETTA

Si conclude con un risultato anonimo la Paralimpiade dello sci di fondo, nobilitata dal bronzo di Giuseppe Romele, che ha interrotto un digiuno che durava da Vancouver. Gli azzurri si schierano al via della staffetta Open 4×2.5km (si possono schierare sia uomini che donne e non necessariamente un quartetto) con soli tre atleti: Biglione, Romele e Toninelli, che si cimenta in due frazioni. Chiudiamo al 10° posto, con un ritardo di 5’59”, in una gara che regala una delle più belle storie delle Paralimpiadi: l’oro va infatti all’Ucraina, che sconfigge Francia e Norvegia. E si prende il secondo posto nel medagliere con 11 ori, 10 argenti, 8 bronzi e 29 medaglie complessive, alle spalle della sola Cina.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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