Dopo il roboante sprint di Caleb Ewan a Sisteron, ecco il primo arrivo in salita per il Tour de France 2020: si arriva ai 1.825m di Orcieres Merlette, si muoverà qualcosa in classifica?

TOUR DE FRANCE 2020, 4A TAPPA: ROGLIC IMPRESSIONA, ALAPHILIPPE SI DIFENDE

Ieri il Tour de France ha vissuto uno sprint entusiasmante, quello di Caleb Ewan, con quella rimonta a tutta velocità per demolire la resistenza di Sam Bennett, sopravanzando inoltre Sagan con un’ardita manovra a fil di transenna. Oggi, però, il Tour de France 2020 vivrà una giornata totalmente diversa e il suo primo arrivo in salita, coi corridori che vivranno con una certa apprensione i 160.5km da Sisteron a Orcieres Merlette: verranno affrontati C ol du Festre (7.6km al 5.3%), Cote de Corps (2.2km al 6.3%), Cote de l’Aullagner (3km al 6.4%) e Cote de Saint-Leger-les-Melezes (2.8km al 6.8 %) prima dell’ascesa finale: 7.1km al 6.7% verso i 1.825m di Orcieres Merlette, con possibili scossoni in classifica. Qualcuno potrebbe attentare alla maglia gialla di Julian Alaphilippe, che di contro cercherà di difendersi come un leone per confermare che l’exploit dell’anno scorso e quei 3/4 di Tour in giallo non erano un caso. I protagonisti iniziali della tappa, però, sono altri: vanno subito in fuga Benoot (Sunweb), Vuillermoz (Ag2r), Burgaudeau (Total-Direct Energie), Pacher (B&B-Vital Concept), Politt e Neilands (Israel), che in una tappa da 3.200m di dislivello totali guadagnano al massimo quattro minuti sul plotone. Plotone tirato sempre dagli instancabili Cavagna e Declercq (Deceuninck), che resistono oltre 100km e riducono il margine intorno a 2’40”.

Sulla Cote de l’Aullagner (3km al 6.4%) però il margine dei fuggitivi aumenta e cambia la guardia, con Asgreen a tirare e il vantaggio che scende a 1’50”: intanto si portano davanti Jumbo-Visma, Ineos e Movistar per evitare rischi. I fuggitivi proseguono di comune accordo, con giusto un paio di scossoni: Benoot alza bandiera bianca dopo una caduta in discesa, Politt sul penultimo GPM. Restano così in testa Neilands, Vuillermoz, Burgaudeau e Pacher (primo su ogni GPM): è proprio Neilands a scattare in solitaria, transitando sulla Cote de Saint-Leger-les-Melezes con 17” su Pacher (primo su ogni GPM, ma Cosnefroy mantiene la maglia a pois) e Vuillermoz e 1’20” sul gruppo. Gruppo che ai -10km riprende Vuillermoz e Pacher, con Neilands ancora davanti di 30”: tira anche Diego Rosa per Quintana, insieme all’UAE per Pogacar e alla Jumbo, e tutti i big si portano nelle prime posizioni in vista dell’ascesa finale. E proprio a due passi dall’inizio della salita, ai -7.5km, viene ripreso Neilands: si possono scatenare i big, che iniziano la salita con gli EF, i Bahrain e i Jumbo-Visma in testa senza che nessuno prenda davvero il comando delle operazioni, affidato ancora alla Deceuninck con Devenyns. Il primo a muoversi è Pierre Rolland, che viene ripreso dopo 500m dal buon ritmo di Nieve: si staccano Jungels e Dan Martin, e inizia la selezione. Selezione che viene fatta davvero da Wout van Aert, che con una trenata pazzesca di oltre 2km mette tutti in fila e riduce il gruppo a 30/35 unità: si sfila ai -1.5km e tocca a Kuss, che porta Roglic allo sprint in un finale che spiana leggermente. Il primo a muoversi è Guillaume Martin, ma Roglic è implacabile: strepitosa volata la sua, che lo vede regolare Pogacar, Martin e Quintana, con Alaphilippe 5° e in calo negli ultimi metri. Nei dieci Lopez, Bernal, Pinot, Landa e Adam Yates, con Dumoulin 11°: perde 21” Valverde, 28” per Carapaz. Julian Alaphilippe resta in giallo.

TOUR DE FRANCE: ALAPHILIPPE IN GIALLO, ROGLIC SI AVVICINA. E DOMANI…

Julian Alaphilippe resta in maglia gialla, con 4” su Adam Yates e 7” su Primoz Roglic, vincitore di oggi che ha mostrato una condizione invidiabile nonostante gli acciacchi con cui era arrivato a Nizza: seguono Pogacar (11”, maglia bianca), Guillaume Martin (13”), Bernal e via via tutti gli altri a 17”. Domani si riparte coi 183km da Gap a Privas: prima parte tranquilla, poi un paio di salite al 4% di pendenza media (Col de Serre Colon e Cote de Saint-Vincent-de-Barres) prima dell’arrivo in leggera salita. Occhio alle fughe, ai finisseur e a Sagan.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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