Il sogno di Mark Cavendish, che vincendo sugli Champs-Elysées avrebbe battuto il record di vittorie al Tour de France di Eddy Merckx, svanisce: la vittoria va a uno strepitoso Wout van Aert, che fa il tris dopo la tappa del Ventoux e la crono di ieri, e Cav si ferma a 34. Pogacar festeggia il suo secondo Tour de France.

Foto Le Parisien

TOUR DE FRANCE: VAN AERT BEFFA CAV E SI PRENDE GLI CHAMPS-ELYSEES

108.4km da Chatou agli Champs-Elysées. Il secondo Tour de France vinto da Tadej Pogacar, con un vantaggio-monstre, si conclude così e con la tipica passerella per Parigi nel circuito da 6.6km che tocca tutti i punti chiave della città simbolo della Francia. Mark Cavendish sogna il record di vittorie nella Grande Boucle, dopo aver eguagliato Merckx a quota 34 e aver sprecato l’occasione nella penultima tappa per sprinter, che aveva visto arrivare la fuga e Matej Mohoric. Un record che non arriverà, con un Cav particolarmente deluso: difficilmente la sua avventura alla Deceuninck-Quickstep si prolungherà oltre quest’anno, dunque Cavendish (che pensava al ritiro) potrebbe restare sempre “colui che ha eguagliato il Cannibale”. La frazione scorre col tipico copione: festa iniziale per la UAE, che veste una maglia celebrativa con una striscia gialla a spezzare il bianco distintivo della squadra, e festa successiva per Pogacar con gli sloveni e particolarmente con Mohoric, suo grande amico. Pogi autografa la maglia a pois indossata “in prestito” da Poels, e i corridori muniti di maglie distintive entrano per primi a Parigi, col gruppo tirato dalla UAE a ritmo blando.

Ai -50km la corsa si accende e iniziano gli scatti: Bissegger (EF), Konrad (Bora) e Sweeny (Lotto) sono i primi a muoversi e si prendono lo sprint intermedio, nel quale Cavendish blinda di fatto la maglia verde portandosi a +39 su Matthews. I tre vengono ripresi e partono altri tre: Valgren (EF), van Moer (Lotto)( e Schelling (Bora) guadagnano al massimo 30” e vengono ripresi ai -6.5km: poco prima erano stati raggiunti anche i contrattaccanti Bonnamour e Gautier (B&B). Nel mentre, Turgis rischia il fuori tempo massimo per una brutta influenza che gli impedisce di respirare correttamente, ma riesce strenuamente a concludere il Tour da ultimissimo di tappa a 12’33”. Si arriva allo scontatissimo sprint, e il treno della Deceuninck-Quickstep mostra più di una crepa sulle larghe strade di Parigi: Morkov stavolta non compie il suo lavoro, mentre Teunissen è perfetto nel lanciare Wout van Aert con una grande sparata fino ai -200m. Il belga e campione nazionale deve solo finalizzare il lavoro, e lo fa con un poderoso sprint: terza vittoria di tappa per van Aert che, dopo aver vinto in montagna (a Malaucene, tappa del doppio Ventoux) e a cronometro (ieri), vince allo sprint. Secondo per un soffio Philipsen, terzo Cavendish che vede sfumare il record: top-10 per Mezgec (che consola Cav), Greipel, van Poppel, Matthews, Aranburu e Barthe.

TOUR DE FRANCE: POGACAR VINCE LA GRANDE BOUCLE, TUTTE LE MAGLIE

La vittoria di Tadej Pogacar non è mai stata in discussione, in un Tour dominato. Lo sloveno vince la sua seconda Grande Boucle, e lo fa avendo mostrato una sola e leggerissima crepa sul secondo Ventoux, comunque recuperata andando a riprendere Vingegaard in discesa e mostrando i muscoli: Pogacar conquista il Tour con 5’20” su Vingegaard e 7’03” su Carapaz, terzo. Top-10 per O’Connor (10’02”), Kelderman (10’13”), Mas (11’43”), Lutsenko (12’23”), Guillaume Martin (15’33”), Pello Bilbao (16’04”) e Uran (18’34”). Fuori dai dieci Gaudu, che ha perso 30” oggi, e Mattia Cattaneo che è il migliore degli italiani e chiude 12° a 24’58” dopo aver tirato per riprendere la fuga di giornata. Pogacar vince anche la maglia bianca e la maglia a pois, “prestate” nella tappa odierna a Vingegaard e Poels, Cavendish invece fa sua la maglia verde. E ora, sotto con le Olimpiadi, dove ritroveremo molti dei corridori visti in questo Tour de France: sabato la prova in linea, giovedì la cronometro.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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