Dorothea Wierer ha chiuso la 15 km individuale di biathlon al settimo posto. Ecco le dichiarazioni dell’atleta bolzanina raccolte dal nostro inviato Luca Lovelli a fine gara.

Dorothea Wierer e la Corea del Sud continuano a non piacersi. In tre gare sulle piste asiatiche la biatleta classe ’90 ha incassato solo delusioni: 18° posto nella gara dei 7,5 km sprint, 15° nei 10 km inseguimento e 7° posto nei 15 km individuale. Un borsino sì in crescita, ma decisamente al di sotto delle aspettative per un’atleta che a questi Giochi si presentava coi favori del pronostico. A fine gara il nostro inviato a PyeongChang ha raccolto le dichiarazioni della Wierer, che ha fatto trasparire tutta la sua insoddisfazione per questo inizio stentato.

Dorothea Wierer

Dorothea Wierer, 27 anni, vincitrice del bronzo nella staffetta mista a Sochi 2014

Dorothea, che cosa non ha funzionato oggi?
Al momento non riesco a concentrarmi al 100%. Sono stanca di testa: faccio fatica a concentrarmi. È legato al fatto che non dormo bene perché non ho ancora assorbito il cambio del fuso orario. Mi sveglio mille volte la notte e non prendo mai sonno per davvero. Non sono arrivata al top al tiro e mi sono scappati due errori. Sugli sci invece mi sentivo bene: sono felice per questo.

La Corea del Sud ti sta andando di traverso?
Io ho sempre qualche problema a dormire bene quando viaggiamo. Gli ultimi due giorni poi sono stati pesanti: si sono lamentati un po’ tutti gli atleti… Non è possibile che nostra disciplina non sia stata annullata come le altre: non puoi gareggiare in condizioni del genere. Ho patito tanto il freddo e c’era anche tanto vento, che non è mai uguale per tutti: sei stai nelle prime o nelle ultime piazzole è più facile gestirlo, se stai in mezzo è più difficile perché all’inizio e alla fine c’è più copertura. Tirare sotto il vento non è il mio forte perché io sono una che spara veloce e che deve prendere il suo ritmo: col vento devi stare lì a mirare e io non sono quel tipo di tiratrice. Oggi non ho patito il freddo. C’erano le condizioni giuste per gareggiare: non erano brutte come quelle dell’altro giorno. Vorrei solo dormire bene e sparare dritto. Quei due errori che ho fatto oggi potevano tranquillamente entrare, ma il biathlon è così…

Arrivavi da un periodo d’oro al poligono: che cosa ti è successo qui?
Nelle prime due gare ho patito il vento e il freddo e sono arrivata poco concentrata al tiro: per andare bene al poligono devi stare bene di testa. Se non sei riposato  e non sei concentrato al 100% diventa tutto più difficile. In questo momento per me la testa pesa troppo: non è facile da spiegare.

La vostra Olimpiade non è comunque finita qui: che cosa ti aspetti dalle prossime gare?
Cercheremo di essere più preparate. Spero che le condizioni restino così, ma temo che il vento possa ritornare. Abbiamo ancora la 12,5 km partenza in linea e poi le due staffette, quella femminile e quella mista. Siamo una bella squadra e abbiamo delle possibilità di fare bene, ma nel biathlon ci sono spesso delle sorprese.

Il tuo morale resta alto?
Sono delusa perché vengo criticata per le mie prestazioni. La gente che lo sta facendo spesso non sa nemmeno come funziona il biathlon: in questo sport ce ne sono due insieme e bisogna saperli combinare. Noi biatleti per fortuna siamo abituati a ripartire da zero ad ogni gara: ogni volta è tutto diverso. Anche se vai forte sugli non è detto che tu vinca per forza: questa è la particolarità del nostro sport.

Alibi a parte, a un certo punto stavi lottando per il podio: che cosa è successo?
Hanno fatto la differenza dei millesimi di secondo: ogni tanto non puoi neanche controllarli, il biathlon funziona così. Tu segui il tuo ritmo, ma in un attimo puoi essere tagliata fuori dai giochi. Non è facile da spiegare.

Ti pesa che non arrivino i risultati considerando le aspettative della vigilia?
Io voglio sentirmi bene sugli sci e se continuo a tirare come ho fatto oggi le cose andranno meglio. Noi atleti ripartiamo ogni volta da zero, tranne che nell’insegumento. Dobbiamo essere positivi e concentrati: ci sono ancora tre gare. Adesso mi riposo, poi penserò alla staffetta e alla mass start.

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Simone Lo Giudice
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