Olimpiadi Tokyo 2020, scherma: le azzurre della spada femminile sono medaglia di bronzo nella gara a squadre. Italia al terzo posto con Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Federica Isola e Alberta Santuccio.
Olimpiadi, scherma: le azzurre della spada sono medaglia di bronzo nella gara a squadre
L’Italia della scherma conquista la terza medaglia sulle pedane di Tokyo 2020. Dopo l’argento di Luigi Samele nella sciabola nella giornata d’esordio, i quarti posti della fiorettista Alice Volpi e dello spadista Andrea Santarelli alla seconda giornata e il secondo posto di Daniele Garozzo nel fioretto di ieri, le azzurre della spada femminile sono medaglia di bronzo nella gara a squadre, la prima del programma olimpico.
Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Federica Isola e Alberta Santuccio hanno conquistato il terzo gradino del podio imponendosi 23-21 contro le portacolori della Cina. Dopo un inizio abbastanza complicato, l’Italia è riuscita a prendere il comando della “finalina”, con Navarria e Isola abili a infliggere un parziale di 9-1 tra il quarto e il quinto assalto, rispettivamente contro Xu e Zhu. Un vantaggio poi rivelatosi vincente, con la giovanissima Isola fredda a chiudere l’incontro nel nono e ultimo assalto.
In precedenza, l’ItalSpada aveva superato, 33-31 all’esordio di giornata, ai quarti di finale, la Russia. In un match molto combattuto, dove l’iridata di Wuxi 2018 Navarria, nel quinto assalto contro Violetta Kolobova, ha costruito il vantaggio azzurro, poi mantenuto da Fiamingo, incaricata di chiudere l’incontro. Giunte alla semifinale, le spadiste di coach Sandro Cuomo sono state costrette ad abbandonare la caccia all’oro, con l’Estonia, “bestia nera” azzurra, capace di imporsi 42-34 (e poi anche in finale, 36-32 contro la Corea del Sud). Le est europee hanno indirizzato il match sin dalle prime battute: l’Italia ha tentato la reazione con Navarria nel quinto assalto, e con Isola nel penultimo, ma il passivo iniziale si è rivelato irricucibile.
«Una medaglia di squadra»: la gioia delle azzurre della spada
Proprio quella sconfitta contro l’Estonia in semifinale, hanno raccontato le azzurre, è stata fondamentale per la conquista del terzo gradino del podio. «Ci siamo prese un attimo di tempo per pensare, per smaltire rabbia e delusione dopo un match che non era andato come volevamo. E, quando ci siamo ricompattate, abbiamo capito che eravamo pronte a prenderci quel podio tanto sognato». E per il quale «abbiamo lavorato tantissimo» ha detto la catanese, già vice-campionessa nell’individuale a Rio 2016, Rossella Fiamingo. «Volevamo questa medaglia più d’ogni altra cosa: l’abbiamo vinta da squadra vera. Siamo state brave a reagire alla brutta sconfitta in semifinale contro l’Estonia, nelle tre ore che ci separavano dalla finale per il bronzo ci siamo ritrovate, e si è visto in pedana».
Uno spirito di squadra che hanno sentito anche Alberta Santuccio e Federica Isola. La prima, riserva della squadra, ha debuttato a Tokyo proprio nel penultimo assalto della “finalina”: «Era un momento molto delicato, ma le mie compagne mi hanno dato grande coraggio. Siamo un gruppo forte, unito, e insieme abbiamo raggiunto questo storico traguardo». La seconda, invece, è la più giovane tra gli azzurri della scherma impegnati a queste Olimpiadi: «Ho avvertito la responsabilità di dover chiudere il match» ha spiegato la vercellese, «ma non mi sono sentita sola grazie a loro tre. Questa è la medaglia della squadra, che condividiamo con tutti i nostri maestri, l’intera Nazionale e tutti gli italiani che ci hanno visto e sostenuto da casa».
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