Cerimonia dall’altissimo valore simbolico al Quirinale: dopo un’estate storica, col record di medaglie alle Olimpiadi (40) e alle Paralimpiadi (69), gli azzurri vengono ricevuti dal presidente Sergio Mattarella e riconsegnano il tricolore. Il racconto di un pomeriggio tutto azzurro.

TOKYO 2020: L’ITALIA RICONSEGNA IL TRICOLORE A SERGIO MATTARELLA

40 medaglie alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (record), 69 medaglie alle Paralimpiadi (record), gli ori europei di Sonny Colbrelli, del volley maschile e femminile e del calcio, l’oro mondiale di Filippo Ganna a cronometro: è stata un’estate storica per lo sport italiano, che ha vinto (quasi) tutto ciò che poteva vincere. Un’estate che si conclude con un momento simbolico: tre mesi dopo la consegna del tricolore, avviene la sua restituzione: le bandiere italiane sventolate nelle Olimpiadi da Jessica Rossi ed Elia Viviani (apertura) e da Marcell Jacobs nella cerimonia di chiusura, e alle Paralimpiadi da Federico Morlacchi e Bebe Vio (con Matteo Parenzan in chiusura) vengono riconsegnate al presidente Sergio Mattarella. Presenti al Quirinale, in una cerimonia che è stata trasmessa in diretta su Rai1, tutti i medagliati olimpici e paralimpici, col solo tiro con l’arco assente per la contemporaneità coi Mondiali di Yankton. Oltre alla riconsegna delle bandiere firmate da tutti gli atleti olimpici e paralimpici medagliati (con una Bebe Vio visibilmente commossa), ecco i doni degli atleti: il testimone della 4x100m vincitrice dell’oro con Patta, Jacobs, Desalu e Tortu a livello olimpico, un album di foto della gara dal terzetto dei 100m paralimpici, con l’oro di Ambra Sabatini, l’argento di Martina Caironi e il bronzo di Monica Contraffatto.

Si parte col discorso di Giovanni Malagò, che parla dell’orgoglio del paese per i risultati raggiunti e per l’unificazione di una terra che a volte è caduta nell’errore di fischiare il proprio inno: l’Italia ha iniziato a rialzarsi attraverso lo sport e continuerà a farlo, con vista su Pechino 2022 e Parigi 2024. Più toccante quello di Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico: “Riconsegniamo la bandiera italiana carica di 69 medaglie, sogni e ambizioni raggiunti o da raggiungere. Lo sport paralimpico guarda al futuro e pensa alle Paralimpiadi di Pechino (invernali) e Parigi 2024. Quella di oggi è un’occasione per festeggiare le straordinarie imprese sportive di un’estate colorata d’azzurro. La ringraziamo, presidente Mattarella, per essere sempre vicino allo sport italiano e aver manifestato il suo affetto per il mondo paralimpico, che è stato uno sprone per far meglio. Mai mi sarei immaginato che Tokyo 2020 sarebbe stata la Paralimpiade storica del nostro mondo: le medaglie erano preventivabili, ma è stata storica la risposta dei cittadini, che si sono innamorati dello sport paralimpico e ci chiedono come partecipare. Il 23 giugno guardavamo a Tokyo 2020 come evento dell’umanità ritrovata, e lo è stato nonostante il silenzio assordante delle gare, riempito dall’assordante partecipazione emozionale. Abbiamo fatto breccia senza commuovere, perchè vogliamo smuovere: è stata un’edizione da record, per il numero di atleti (115) e di esordienti, e per quelle 14 medaglie d’oro, 29 d’argento e 26 di bronzo che rappresentano il miglior risultato di sempre. Mi sono emozionato vedendo i tg aprire sulle Paralimpiadi, le prime pagine con le imprese dei nostri atleti. Il Paese sta cambiando, abbiamo avviato un processo riformatore che sarà lento e inarrestabile. I riflettori sul mondo paralimpico si spegneranno, ma dovremo garantire le pari opportunità e la possibilità di praticare lo sport, investendo e aiutando le persone disabili. Tokyo 2020 ha lasciato l’immagine di un paese vincente, resiliente, multietnico, inclusivo e solidale. Una vittoria preziosa dell’Italia, su cui dovremo costruire il futuro”.

LE PAROLE DI SERGIO MATTARELLA E L’OMAGGIO AGLI ATLETI

Dopo un breve discorso di ringraziamento agli atleti da parte di Valentina Vezzali, leggenda dello sport azzurro e sottosegretario allo Sport del governo-Draghi, tocca al presidente Sergio Mattarella omaggiare il nostro sport: il presidente della Repubblica, che concluderà presto il suo mandato, omaggia gli atleti dando ad ognuno di loro un’onoreficenza d’argento e parlando con ciascun medagliato. Le parole del Presidente: “Bentornati. Grazie a tutti, portabandiera e medagliati. Avete reso onore all’Italia, ottenendo 109 medaglie e un risultato mai ottenuto prima. Ci sono momenti in cui lo sport aumenta un significato più ampio: avete onorato un Paese in ripresa, rappresentandolo e coinvolgendolo coi vostri successi. Durante le Olimpiadi ho chiamato Malagò, durante le Paralimpiadi Pancalli, a cui avevo chiesto di ottenere una medaglia in più rispetto alle 40 olimpiche: le medaglie paralimpiche spingono gli atleti a dedicarsi allo sport come forma di realizzazione. Abbiamo assistito a una grande estate di sport, nella quale sono state le donne ad aprire la strada ai successi. Ho seguito costantemente i Giochi e ho visto moltissime gare, non riuscendo per i miei impegni istituzionali a imitare molti nostri concittadini, che hanno vissuto le notti olimpiche e paralimpiche, e assistendo alle gare solo di giorno. Alla cerimonia d’apertura dell’anno scolastico a Pizzo Calabro ho omaggiato Jacobs e la 4×100, ma tutti hanno saputo emozionare gli italiani: la staffetta 4x100sl del nuoto, Vanessa Ferrari, l’oro-argento-bronzo dei 100m paralimpici, con Ambra Sabatini medagliata più giovane coi suoi 19 anni.

Ogni specialità meriterebbe una menzione, e allora faccio qualche nome: le sette medaglie di Stefano Raimondi, le cinque di Carlotta Gilli, Giulia Terzi e Antonio Fantin, le quattro di Simone Barlaam, Arjola Trimi, Xenia Palazzo, i due ori di Bocciardo, le vittorie nella 20km di marcia maschile e femminile, le farfalle della ritmica, i ragazzi dell’inseguimento, il nuoto, il ciclismo, la scherma, la vela, Pippo Ganna, il karate, il taekwondo che ha portato la prima medaglia, il canottaggio, i cinque ori dell’atletica e altre specialità. Non mi sono dimenticato di Tamberi e del suo entusiasmo travolgente, che ha fatto impazzire gli addetti alle piste che non riuscivano a trattenerlo: il suo oro condiviso è stato una bellissima immagine olimpica e sportiva. L’oro e l’argento di Bebe Vio rappresentano una vittoria sulle avversità. Ma non dimentico le tante storie di sport e le grandi prestazioni di livello sportivo di ogni atleta olimpico e paralimpico. Cito ad esempio la finale di Federica Pellegrini, che ora è dirigente del CIO. Siete stati squadra, manifestato amicizia e integrazione. Avete sollecitato l’attenzione verso lo sport e la pratica dello sport. Ci avete reso orgogliosi, grazie”. Dopo aver ricevuto il riconoscimento da Mattarella, gli atleti incontreranno il presidente del Consiglio Mario Draghi.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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