Basket, playoff NBA 2020. Gli Oklahoma City Thunder sconfiggono gli Houston Rockets 104-100 in gara-sei. Decisivi i 28 punti di Chris Paul e i 25 di Danilo Gallinari, che riscatta ampiamente l’opaca prestazione di gara-cinque.

Danilo Gallinari in post up con James Harden in gara-sei fra Oklahoma City Thunder e Houston Rockets
Danilo Gallinari spalle a canestro contro James Harden. Alle loro spalle Eric Gordon (fonte: profilo Twitter ufficiale NBA)

Basket, playoff NBA 2020: Oklahoma City batte Houston 104-100, decisivi Paul e Gallinari. Si va a gara-7

Da 0-2, con gara-uno e gara-due vinte nettamente da Houston, a 2-2, con OKC capace di vincere gara-tre ai supplementari, pareggiando dunque la serie in gara-quattro. Da 3-2, dopo una pessima prova dei Thunder in gara-cinque, al 3-3.

Gli Oklahoma City Thunder forzano gara-sette, sconfiggendo gli Houston Rockets 104-100 in una gara-sei molto combattuta. Marchiata a fuoco da Chris Paul, autore di 28 punti, con 10/20 dal campo e 3/6 da tre, conditi da 7 rimbalzi, 3 assist e 3 rubate, per un +20 di plus/minus in 40 minuti. Ottima prova anche per Danilo Gallinari, che con 25 punti, 5 rimbalzi e 2 recuperi in 28 minuti riscatta la brutta prestazione di gara-cinque. Dove l’azzurro si era preso solamente cinque tiri dal campo in tutta la partita, due in meno di quelli del primo quarto di gara-sei. 

Chris Paul buca in penetrazione Eric Gordon (fonte: profilo Twitter ufficiale NBA)

L’azzurro è la perfetta fotografia di una OKC decisa, finalmente, a imporre il proprio gioco nella serie, con la giusta aggressività, adattandosi sì alle scelte estreme della difesa di coach Mike D’Antoni, senza però subirle passivamente.

Luguentz Dort, lasciato sistematicamente libero dalla difesa dei texani, dopo il disastroso 3/16 in gara-cinque, con 0/9 da tre, chiude con 5/9 dal campo e 2/6 da tre, valevoli 13 importantissimi punti. Dennis Schroeder, invece, tira molto male, 5/16 dal campo e 0/5 da tre, ma affianca ai suoi 12 punti 8 rimbalzi, 2 assist e, soprattutto, una buona applicazione difensiva. Valevole, nell’intervista post partita, i complimenti di CP3, leader tecnico ed emotivo dei Thunder. “C’è chi scappa dalle responsabilità e chi le vuole: adoro giocare con lui” ha detto Paul. Che ha aggiunto: “Ci siamo dati una chance [di giocare gara-sette, ndr]. E abbiamo una chance: adesso dobbiamo continuare a lottare”.

Luguentz Dort in palleggio
Luguentz Dort, una delle chiavi di OKC per limitare la produzione offensiva di James Harden. Il canadese, in gara-sei, ha ottimamente sfruttato le opportunità concessegli dalla difesa dei Thunder, riuscendo a non uscire dalla partita dopo il terzo fallo a metà secondo quarto (fonte: profilo Twitter ufficiale NBA)

Male da tre, 3/11, ma ugualmente performante al tiro, 11/22, James Harden: 32 punti, 8 rimbalzi e 7 assist. Ma anche 5 palle perse. Due in meno di quelle di Russell Westbrook, 7, in 27 minuti, nei quali l’ex stella dei Thunder mette a referto 17 punti (8/15 dal campo e 1/2 da tre), 4 rimbalzi e 3 assist.

Proprio le palle perse, 22, a fronte di 19 assist, tradiscono i Rockets; alla stregua del supporting cast. Robert Covington (18 punti, 7/11 dal campo e 4/6 da tre, 5 rimbalzi, 5 recuperi e 3 stoppate) brilla, anche se viene battuto dal palleggio, a più riprese, da Paul negli ultimi minuti del quarto quarto. Houston, più in generale, riceve poco dalla propria panchina (con l’eccezione di Daniel House, che segna 12 dei 15 punti totali della “panca” dei texani; gli altri 3 sono di Jeff Green, 1/5 da tre); e da Eric Gordon (3/12 dal campo e 1/6 da tre, 4 rimbalzi, 6 assist, 2 recuperi e 4 palle perse), più che mai giocatore-barometro dei Rockets.

Si va, dunque, a gara-sette, in programma nella notte italiana tra mercoledì 2 e giovedì 3 settembre. La vincente se la vedrà, in una delle due semifinali della Western Conference (nell’altra i Clippers affronteranno la vincente di gara-sette tra Denver Nuggets e Utah Jazz), con i Los Angeles Lakers di LeBron James. Chi perde, invece, lascerà la “bolla” di Orlando, in cui si tengono i playoff NBA 2020. Perché, come si dice oltreoceano, gara-sette è “win or go home”. O si vince, o si torna a casa. 

Chris Paul ricorre al fido tiro in sospensione
Chris Paul al tiro, braccato dalla difesa di Houston (fonte: profilo Twitter ufficiale OKC Thunder)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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